venerdì 11 marzo 2011

capitolo 8 Anuar... Scomparsa


Ero stato un vero e proprio idiota... avevo passato dei momenti stupendi con quella ragazza, mi aveva donato tutta se stessa, ma quando le sue labbra avevano pronunciato quelle fatidiche due sillabe non avevo più capito nulla.
"SA-RA".. era bastato questo perchè la mia fiducia in lei vacillasse, troppe volte mi era capitato di incontrare persone che con la scusa di essermi amiche in realtà cercavano un modo per entrare a conoscenza del segreto custodito gelosamente dalla mia comunità.
non mi aveva mai detto di saper leggere i geroglifici, e tutto quello che cercò di dirmi per convincermi della sua onestà non faceva che farmi arrabbiare ancor di più, l'avevo trattata male, non avevo sentito niente di quello che aveva da dirmi, mi ero rivestito in fretta ed ero corso fuori dalla tenda lasciandola completamente spiazzata.
Tutto il giorno avevo rimuginato sulla vicenda, come potevo essermi sbagliato così tanto sul suo conto? vagai da solo per le dune in cerca di un qualcosa che mi permettesse di tornare a credergli, ritornai nel luogo in cui l'avevo trovata quel giorno quasi morta riversa sulla sabbia, cercai ancora lì intorno finchè non mi imbattei nel relitto del fuoristrada... mi aveva detto la verità!quella era la prova che stavo cercando, tornai indietro al galoppo sperando nel suo perdono, ben sapendo che avrei dovuto darle delle spiegazioni, ormai non potevo più rimandare, lei era diventata  troppo importante per me.
 
Quando arrivai alla tenda corsi alla sua stanza sperando di trovarla lì ad aspettarmi come ogni giorno, ma lei non c'era, sperai che non fosse uscita un'altra volta da sola, girai per tutti i vari ambienti finchè non scorsi la sua nuca che fuoriusciva dalla vasca da bagno, entrai senza fare rumore, lei era lì i suoi vestiti sul piccolo sgabello di legno, stava dormendo completamene immersa nell'acqua, osservai il suo viso addormentato, sembrava un angelo, spostai i suoi vestiti e mi sedetti sullo sgabello, pensando a che cosa avrei dovuto dirle quando finalmente si sarebbe svegliata.
 Sentii un tocco leggero sfiorarmi i capelli, mi voltai e lei  era lì davanti a me più bella che mai,scusa per il mio comportamento di questa mattina, non volevo..." ma non mi lasciò finire la frase.
mi hai ferita... non riesco a capire che cosa ho fatto di male, non conosco niente di te, sono passati giorni da quando mi hai salvata ed in tutto questo tempo non mi hai raccontato niente di te stesso... pensavo che tra noi fosse nato qualcosa di speciale e poi...”
 non riuscì a continuare, le lacrime presero a scendere copiose dai suoi occhi. 
mi dispiace, ancora una volta ti ho fatta piangere, non era mia intenzione farti stare male”. Non sapevo come comportarmi, mi avvicinai al bordo della vasca, asciugai le sue lacrime con le dita, poi immersi le braccia nell'acqua che ormai era diventata fredda la sollevai fuori dalla vasca e la strinsi forte contro il mio petto, sentii il suo corpo cercare di resistermi, ma non la lasciai andare, la strinsi ancora di più tra le braccia e poi la baciai, le sue membra smisero di respingermi e si abbandonò totalmente a me.
La presi in braccio e mi avviai di corsa verso il grande letto, continuando a baciarla avidamente, mi strappai i vestiti fradici di dosso aiutato da lei, che sembrava avvertire il mio stesso bisogno e poi  ci perdemmo uno tra le braccia dell'altro, amandoci in maniera quasi disperata come se sentissimo di non avere un domani.
 Quando il mattino dopo mi svegliai lei dormiva accanto a me, il viso sereno di chi finalmente si sentiva in pace, mi vestii con calma cercando di non fare rumore per non svegliarla ed uscii, quella sera le avrei raccontato tutto di me, non potevo continuare a tenerla all'oscuro.
Per tutta la giornata ero stato con la testa tra le nuvole, continuavo a prepararmi mentalmente il discorso  che avrei dovuto farle quella sera, anche Karim si era accorto della mia assenza mentale, facevo le cose meccanicamente senza  pensarci.
"Anuar, si può sapere che hai oggi? veramente non è solo oggi, ieri eri infuriato, oggi sembri intontito... si può sapere che combini in quella tenda?" mi chiese karim strizzandomi l'occhio e riportandomi per un minuto coi piedi per terra.
"ecco.. a te lo posso dire,credo di essermi innamorato di quella ragazza... devo dirle la verità su di me Karim... come posso fare? non crederà mai a quello che le devo dire.."
"Anuar, sei proprio sicuro di volergliene parlare? sai come la pensano tuo padre e gli anziani riguardo agli stranieri... devi stare molto attento con lei, se si dovessero accorgere di quello che stai combinando passeresti dei guai seri" 
"lo so Karim, ma non posso farne a meno, devo trovare il modo di stare con lei, devo convincere mio padre che lei è la persona giusta per me.."
"e a Jasmine non pensi?"
"Karim, tu sai benissimo quanto bene le voglia, ma non la amo, per me è come una sorella e non la sposerò mai, dovessi mettermi contro mio padre e tutta la comunità"
sapevo che Karim era da sempre innamorato della bella Jasmine ed anche lei lo adorava, ma non potevano stare insieme perchè lei era stata promessa a me alla sua nascita, dovevo rompere quella promessa e lasciarla libera di scegliere chi amare, io non potevo essere suo marito, il mio cuore apparteneva ad Aurora. 
Quando finalmente il sole scese oltre l'orizzonte salutai Karim e mi avviai correndo verso la tenda, avevo voglia di vederela, di stringerla tra le mie braccia e dirle che l'amavo, corsi nella camera da letto, le lenzuola ancora disfatte avevano il suo profumo, ma lei non c'era, tornai alla vasca ma anche lì non c'era nessuno, uscii dalla tenda correndo girai con lo sguardo a 360 gradi cercando di scorgere il suo profilo tra la sabbia ma fin dove potevo posare lo sguardo non c'era anima viva.
Tornai ancora una volta nella stanza, i vestiti erano tutti lì, non mancava niente nella tenda, a parte la cosa più importante di tutte... Lei!!!. Dove poteva essere andata? possibile che la notte che avevamo passato insieme non avesse avuto alcun significato per lei? perché non avevo chiarito subito con lei? ancora una volta ero stato uno stupido, corsi al cavallo e mi avviai al galoppo alla sua ricerca con il cuore stretto in una morsa.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Mi piace come hai descritto questa parte di storia... Brava!!

Francies Cullen ha detto...

bELLISSIMO BABY....IL SUO DIALOGO INTERIORE E' MOLTO ANUAR, ED E' DIFFERENTE DA QUELLO DI LEI....PERFETTO...VAI ALLA GRANDE. ADORO ANUAR....CHISSA' PERCHE'...IHIHIHI....

Baby Cullen ha detto...

grazie... un vago sospetto ce l'ho!!! ihihihihi

Andrè ha detto...

bello mi è piaciuto molto......