martedì 29 marzo 2011

capitolo 31 pericolo scampato




Anuar

Vegliai tutta la notte su di lei cambiandole di continuo la pezza bagnata sulla fronte e cercando di farle bere qualcosa per evitare che si disidratasse, nel delirio la sentivo pronunciare il mio nome “Anuar...dove sei?... torna da me..." sembrava tornata indietro nel tempo, come se la giornata appena trascorsa insieme non ci fosse mai stata... nella sua mente era ripiombata nella sofferenza che aveva vissuto in tutti quei mesi in cui era stata lontana da me. Non sapevo come aiutarla.
"Francies ti prego... aiutami...” improvvisamente quelle parole mi colpirono come un fulmine, chi era Francies? e perchè chiedeva aiuto a quella persona invece che a me?
Quando le prime luci dell'alba iniziarono ad illuminare del loro fiocco bagliore il deserto , scorsi i fari di una jeep che si stavano avvicinando, finalmente Hamed era di ritorno col dottore. 
Lasciai per un attimo il suo capezzale ed andai loro incontro.
"buongiorno dottore... la ringrazio di essere venuto..." dissi stringendogli la mano, " è stata male tutta la notte, ho cercato di abbassarle la febbre... il bambino... la prego... faccia qualcosa” ero disperato mi strinsi la testa tra le mani sull'orlo delle lacrime.
“non si preoccupi, ora ci penso io... vada a riposarsi un po', vedrò che si può fare”
Non avrei voluto lasciarla, ma il dottore non volle sentire ragioni, quindi andai a sedermi sull'orlo della vasca mentre  la visitava con cura, lo vidi iniettarle qualcosa nel braccio, e poi inserirle una sacca della flebo, quando vidi che la visita era finita, non potendo più resistere, corsi da lui in cerca di spiegazioni.
“la prego dottore, mi dica che sta bene... che non è successo niente al bambino...”
“è molto disidratata e la febbre è ancora molto alta, bisogna trasportarla subito in ospedale dove potrò prendermi meglio cura di lei, per quanto riguarda il bambino non potrò pronunciarmi finché non sarò riuscito a farle gli esami necessari, comunque ha bisogno di estremo riposo, non dovrebbe dormire sulla nuda terra nelle sue condizioni ”
Il dottore aveva ragione, quello non era un ambiente adatto a sostenere una gravidanza ma non volevo portarla in ospedale, se qualche mese prima qualcuno le aveva fatto credere di essere stata in coma, anche questa volta avrebbero potuto fare altrettanto, non volevo che mio padre venisse a conoscenza della sua presenza al mio fianco, ne tanto meno volevo che venisse a conoscenza del suo stato, non doveva sospettare nulla, volevo parlargliene prima io, e lo avrei fatto non appena lei fosse stata meglio. Parlai francamente col dottore circa i miei dubbi e lui si offrì di curarla nel suo ambulatorio. 
Lo ringraziai ripetutamente e poi scendemmo verso la jeep, dovevamo trovare il modo di trasportarla, cercando di farla stare il più comodamente possibile.
Levammo i sedili posteriori facendo in modo di creare un ambiente il più comodo possibile per lei, poi la distendemmo sul giaciglio improvvisato e ci avviammo molto lentamente verso la città.
Hamed cercava in tutti i modi di evitare gli sbalzi del terreno, ma ogni tanto una buca improvvisa scuoteva l'abitacolo facendoci sobbalzare, quando succedeva vedevo il suo viso contrarsi in smorfie di dolore che mi facevano impazzire. Avrei voluto essere io al suo posto, in fondo era colpa mia se si trovava distesa su quel materassino in quelle condizioni.
Arrivammo alla cittadina verso l'ora di pranzo, raggiungemmo la casa del dottore e molto cautamente la trasportammo all'interno dove era stato allestito un piccolo ambulatorio.
La stanza non era molto grande, ma ben pulita, adagiammo Aurora su uno dei due lettini e poi il dottore ci fece uscire per poter meglio eseguire i suoi esami.
La visita mi sembrò durare un'infinità, continuavo a percorrere il corridoio avanti e indietro come un animale in gabbia, avrei voluto spalancare quella porta e poter stare con lei, stringerle la mano, sussurrarle quanto la amassi nell'orecchio ed invece dovevo rimanere lì in attesa... mi sentivo sempre più inutile.
Finalmente vidi il dottore uscire dalla porta e venire verso di me, gli andai incontro “la prego dottore mi dica come sta...”
“si calmi.. tutto sommato sta abbastanza bene, la febbre è scesa dopo l'iniezione che le ho fatto, però è molto debole...”
“e il bambino? ”
“il bambino sembra stare bene ma potrò dirglielo con sicurezza solo quando avrò l'esito degli esami che le ho fatto... comunque resta il fatto che il deserto non è un ambiente consono a portare avanti una gravidanza”
“ Sì lo so... grazie dottore, posso entrare adesso?”
“certo, resti pure con lei però cerchi di non svegliarla, e di non farla agitare”.
Entrai nella stanza senza far rumore, era distesa sul lettino, il viso pallido sembrava sereno, andai accanto al letto, le posai un leggero bacio sulla fronte... era così fragile e indifesa! avrei tanto voluto stringerla a me ma non volevo svegliarla, avvicinai la seggiola al letto e mi sedetti appoggiando la testa sul suo grembo... non so come mi addormentai.

4 commenti:

Unknown ha detto...

WOWWWWWW..... che meraviglia... e la musica poi... molto emozionante!!!

dany ha detto...

bellissimo.....
edward è veramente tenero....

Trilly ha detto...

Bellissimo Baby, una meraviglia veramente e stupenda la song...very good!!

Baby Cullen ha detto...

grazie ragazze... dopo aver scritto "senza luna" chissà perchè riesco molto di più ad immedesimarmi in lui che non in lei.
Dany che mi combini.... non è Edward.. è Anuar... neanche si assomigliassero ahahhahahah