lunedì 14 marzo 2011

capitolo 17 Una serata ricca di sorprese (Francies)

 Francies Cullen

Lasciare che l’emozione che stavo provando prendesse il sopravvento su di me avrebbe significato crollare in un pianto senza fine e trattenni quindi il fiato…evitando di pronunciare una sola sillaba. Robert mi osservava ...regalandomi quella gioia che solamente il suo sorriso sapeva donarmi. Niente di ciò che avrei potuto dire sarebbe stato sufficiente ad esprimere quello che stavo provando. Non era possibile. Sentivo di non riuscire a trattenermi oltre e permisi ad una lacrima di svelare il mio segreto.
Il volto di Robert era così intenso….così diverso da come lo ricordavo solo qualche tempo prima …da stentare a credere fosse lo stesso uomo. Dolcissimo e sereno riempiva la mia vita di una infinità di piccoli indimenticabili momenti…senza essere invadente…lasciando che decidessi del mio tempo e della mia vita liberamente e per questo motivo non potevo che amarlo ancora di più.
I tormenti che sembravano essere irrisolvibili nelle nostre vite si erano dissolti nel momento in cui avevamo accettato di condividerli…e i fantasmi erano fuggiti dai nostri cuori…lasciando spazio solo a noi due. Avvicinarmi a lui fu la naturale risposta al sentimento che stavo provando e sciolsi sulle sue labbra la pioggia di brividi che cullati dallo scintillio delle luci sembravano scivolarmi addosso come faville. Mi strinsi più forte e il sapore della sua bocca placò la mia sete di lui. 
Mi scostai per poterlo guardare…accorgendomi dell’assenza di Aurora che, discreta, si era defilata senza fare rumore…lasciandoci soli a vivere il nostro momento magico.
" Non trovo le parole….vorrei solo che tu potessi sentire ciò che provo ora." Gli avevo sussurrato.
" Non ce n’e’ bisogno…te lo si legge in faccia tesoro….e non hai ancora visto niente!" così dicendo afferrò la mia mano e mi condusse all’interno, varcando la soglia del grande portone…dove rimasi a bocca aperta davanti ad un enorme albero di Natale addobbato come non avevo mai visto in vita mia. Spettacolare.
Aurora” pensai immediatamente. Soltanto lei poteva aver progettato una simile meraviglia e il suo tocco era inconfondibile per me che la conoscevo più di una sorella. 
"Ma come avete fatto a sistemare tutto così in fretta?" mi girai per guardarlo e mi accorsi che anche lui era rimasto sorpreso di tanta bellezza e scendendo con lo sguardo si era lasciato sfuggire un sonoro wow….
" Quello però non c’era quando me ne sono andato…..ma cosa significa?" lasciò la mia mano e si avvicinò al grande pianoforte a coda che occupava il centro del grande salone.
Lo vidi accarezzarlo in tutta la sua lunghezza sfiorandolo con le dita e con un sorriso immenso sedersi sullo sgabello e sollevare il coperchio che rivelò una lunga fila di tasti luccicanti….che fecero da richiamo per entrambi. Mi avvicinai appoggiando i gomiti sul ripiano di lato… accanto a lui… e appoggiando il mento sulla mia mano lo invitai a dare voce a quello strumento.


Gli occhi gli brillarono quando premette sulla tastiera, lasciando che alcuni accordi improvvisati fluissero dalle sue dita colmando quel silenzio che avvolgeva l’intera casa….Lasciò scorrere liberamente la sua fantasia dando voce al suo animo gentile dal quale nascevano solo note soavi e tranquille. Sarei rimasta ore ad ascoltare la voce del suo cuore… era la musica che nutriva la mia anima…che rendeva felice me.
Sotto l’enorme fiocco che troneggiava sopra al pianoforte vi era un biglietto che prima non avevo notato. Allungai la mano e lessi le poche parole che Aurora aveva scritto al suo interno...rendendo memorabile quel momento magico.


L’amore è la magica scintilla che dona luce alla nostra vita….la poesia ne esprime la forza…e la musica ne fa vivere le emozioni……
Al vostro amore…..Buon Natale Aurora"

Lessi quelle parole a Robert che mi osservava continuando a suonare la sua melodia…e sorrise insieme a me.
" Aurora e’ davvero una donna speciale…l’ho capito dal primo momento che l’ho vista…Non e’ facile incontrare persone come lei. Sei fortunata….anzi…lo siamo entrambi! "
" Lo credo anch’io…e’ unica…Ha solo bisogno di trovare un po’ di pace nel suo cuore…e vorrei tanto aiutarla."
Ci guardammo colmi di promesse mentre gli ultimi accordi chiudevano in bellezza l’esordio di Robert come pianista.
" Splendido….sono davvero contento…non poteva farci regalo piu’ gradito." Chiuse il Coperchio scorgendo il testo che era stato appoggiato al leggio.
" Romeo e Giulietta…..ecco cosa intendeva dire nel suo biglietto...la poesia…e la musica…che cuore grande deve avere Aurora e che pensiero dolce il suo…davvero!"
" E’ proprio così…devo andare assolutamente da lei…la devo stringere e dirle quanto le voglio bene!"
Feci per muovere un passo …e mi resi conto di non sapere nulla di quella casa…ne dove fosse ora Aurora e mettendo le dita davanti alla bocca mi lasciai sfuggire un risolino sciocco.
"Mi accompagni?"….si alzò poggiando le mani sulle ginocchia e avvicinandosi mi prese la mano e si inchino’ sollevando gli angoli della bocca in un sorrisino beffardo. 
" Mia regina….prima vorrei tanto mi facesse dono di poterle mostrare il suo castello….vorrebbe essere tanto gentile da regalarmi ancora alcune tiepide e dolci gocce del suo prezioso tempo?"
….mmm…era irresistibile sentirlo parlare a quel modo e cercai di rispondere a tono. " Mio Signore…pendo dalle sue labbra…in attesa di conoscere la ragione di cotanta gentilezza."
Ci venne da ridere… ma continuammo la nostra scenetta, muovendoci in inchini e movenze da teatro. Raggiungemmo l’ampia sala della cucina che traboccava di leccornie da servire in serata e tra danze e dolci frasi da innamorati giungemmo nella stanza da letto.
" E’ stupenda….non potrei immaginarla piu’ bella di così…ma l’hai arredata tu?"
" In realta’ era gia’ completa di tutto…a parte una singola stanza…che ho lasciato per te…da arredare come vuoi tu! "
Lo guardai sorpresa …senza capire.
"Vieni….ti faccio vedere. "
Mi condusse nel corridoio e si avvicino’ alla stanza adiacente la nostra posando la mano sul pomello e respirando a fondo lo giro’ …dando una spinta alla porta.
Lo guardai…notando che faticava a deglutire e non appena mi girai per guardare all’interno compresi il perche’. Le pareti della stanza erano state dipinte da poco e profumavano di nuovo e nei decori spiccavano tutto intorno tenere figure di orsetti e buffe creature delle favole….era la stanza perfetta per un bimbo…..il nostro bimbo… che forse un giorno sarebbe arrivato.
"Oh Robert….e’ stupenda…." entrai guardandomi intorno rapita e dopo aver fatto un intero giro su me stessa mi gettai tra le sue braccia e lo baciai con tutto il trasporto di cui fui capace.
" Ti amo Francies….amo tutto di te e tutto cio’ che voglio dalla vita è renderti felice…perche’ solo in questo modo lo potro’ essere anch’io."
Si avvicino’ appoggiando la sua fronte alla mia e raccogliendo le mie mani …le porto’ alle labbra sfiorandole dolcemente.
"Francies…tesoro…supponi anche solo per un attimo che sia una follia… e lo capirei se lo pensassi anche tu…ma…se te lo chiedessi col cuore ...che ne diresti di vivere il resto della tua vita …con me?" Rimasi sconcertata….troppe cose tutte in una volta. Le gambe mi cedettero e caddi a terra trascinando in ginocchio anche Robert con me che mi strinse forte senza staccare mai i suoi occhi dai miei.
" Penso che tu sia l’uomo più folle che conosco e che….non potrei vivere un solo giorno lontano da te Robert."
Ci sorprese entrambi l’ondata di emozione che ci travolse e ci ritrovammo a ridere baciandoci senza respiro uno tra le braccia dell’altro.
" Allora era un si?"
Felice quanto me sembrava non riuscire a trattenere l’emozione e mi guardava attendendo l’ultima conferma a quello che già aveva letto nei miei occhi.
" Si Robert…lo voglio!"….e il tempo non ebbe piu’ sostanza…se non sulle labbra di lui.
Mi sollevo’ da terra e presa in braccio mi condusse nella nostra nuova camera adagiandomi sul letto. Restammo abbracciati uno accanto all’altra per quasi un’ora…senza fare altro che godere ognuno della presenza dell’altro….sussurrandoci le nostre promesse e pianificando i nostri sogni futuri. Potevo confermare con certezza che fu l’ora piu’ bella di tutta la mia vita……
" Dobbiamo prepararci e devo assolutamente vedere Aurora…ti prego…poi… portami da lei. "
Impiegammo meno di mezz’ora a renderci presentabili…tutto era gia’ stabilito e non vi era quindi altro che fare una doccia e indossare gli abiti per poi scendere ad attendere gli ospiti.
Mi chiedevo dove fosse finita la mia preziosa amica e mi diressi nella stanza che Robert mi aveva detto avrebbe lasciato ad Aurora per trascorrere la notte. 
Bussai piu’ volte senza ricevere risposta…ma sentii al suo interno dei movimenti e senza altro indugio girai la maniglia ed entrai.
Aurora era seduta sul letto madida di sudore e il volto pallido come un fantasma.
"Tesoro che ti succede?" La raggiunsi inginocchiandomi accanto a lei accarezzandole la fronte. "
Non lo so proprio…appena mi sono buttata nel letto per riposare un attimo ..mi e’ girata la testa e son dovuta correre al bagno a vomitare..Mio Dio…mi sentivo malissimo…ma ora va meglio….vedrai passera’…avrò preso freddo durante i preparativi….sai…dentro e fuori casa a portare pesi….mamma mia che schifo…erano anni che non mi sentivo così."
Parlava in modo confuso e tastai meglio la fronte per verificare se avesse la febbre…era fresca.
" Hai mangiato qualcosa di strano?...sembra una colica vera e propria…Mio Dio proprio stasera doveva succederti?...Ti voglio in forma per l’annuncio del mio fidanzamento. "
Mi guardo’ stralunata scoppiando a piangere come una bambina e lasciandosi cadere indietro tra le lenzuola intatte. Si mise le mani sul viso e singhiozzando cominciò a parlare a ruota libera….mettendo frasi senza senso una davanti all’altra.
" Non e’ giusto…sono la solita sfigata….ma sono felice per te, te lo giuro…ma non ce la faccio proprio a guardarmi allo specchio senza pensare che avevo la mia felicita’ a portata di mano e l’ho perduta…..No, tranquilla sto bene …sto bene…Voglio morireeeee" e si contorceva piegandosi in due distesa sul letto. 
"Ma che stai dicendo…Aurora…ti sei fumata il cervello…che ti è preso adesso?"
Cercò di mettersi seduta, ma il movimento le provocò nuovamente conati che la costrinsero a correre al bagno a svuotare quel poco che le era rimasto sullo stomaco. La raggiunsi di corsa aiutandola a sollevarsi da terra e pulendole il viso con l’asciugamano pulito.
" Sei sicura che sia solo un caso questo malore?.."
 " Ma si certo….mi gira anche spesso la testa da quando sono uscita dall’ospedale…probabilmente e’ lo stress per tutto quello che mi e’ successo durante il viaggio"
Gli occhi le si velarono quando il ricordo di quei giorni tornò a farla soffrire…Anuar era sempre presente nei suoi pensieri e l’abisso nel quale si stava lasciando cadere pareva non avesse fine.
" Vuoi un caffe’?...qualcosa?"
mise la mano davanti agli occhi come se avesse sentito una fitta alla testa e mise fuori la lingua in una smorfia di disgusto…come se le avessi proposto di bere olio di fegato di merluzzo. 
"Ti prego no….non riesco nemmeno a sopportarne l’odore da un po’ di tempo…non so perche’!"
si fece largo nella mia testa uno strano presentimento….come se mi fosse tutto improvvisamente chiaro….Anuar…i giorni d’amore…Aurora…e il suo ritardo.
" Mi hai detto che dovevi fare una visita di controllo ….Aurora…tesoro…sei sicura di non essere in attesa di un figlio?"
la vidi impallidire nuovamente e come un automa dirigersi verso il letto sedendosi sulla sponda….quasi cadendoci sopra.
"Non e’ possibile…non ci avevo nemmeno pensato" era confusa e usava le dita per contare i giorni dall’ultima volta che ricordava di aver avuto le sue cose. 
"Sono passati quasi tre mesi…come ho fatto a non pensarci…Anuar.." le sorse un mezzo sorriso sorpreso e sposto’ automaticamente entrambe le mani sul ventre che ancora non dava alcun segno della gravidanza.
 " Mio Dio Francies….cosa devo fare. Perdonami se prima ho detto una valanga di stupidaggini..ma sono proprio a pezzi e se non mi decido a rimetterli insieme rischio di perdermi."
 Mi guardava implorando un perdono che non mi sembrava il caso nemmeno di chiedere. " Finiscila…mi rendo conto solo adesso di averti abbandonata nel momento in cui avevi più bisogno di me…ma sono qui ora….e ti aiuterò…Andra’ tutto bene…vedrai!"
Ci abbracciammo e cullandola cercai di riportarla alla calma. Non c’era nulla che potesse fare quella sera stessa se non distrarsi partecipando alla grande festa che ormai sarebbe iniziata di lì a minuti. 
" Senti…sembra che oggi sia il nostro giorno fortunato che dici?...Robert mi ha chiesto di passare la vita con lui e tu avrai un meraviglioso bambino dall’uomo che ami…e che troveremo dovesse essere l’ultima cosa che facciamo ok?...abbiamo motivo di festeggiare quindi ora preparati con calma e quando sarai pronta verrai di sotto…ad ascoltare Robert che suona quello splendido Pianoforte che hai parcheggiato nel salone ok?"

"Gli e’ piaciuto?...e a te?"
" E’ meraviglioso….come lo sei tu tesoro. " le sorrisi .
" Sono felice per voi…tanto …davvero!" era serena.
" Lo so…grazie Aurora"
La serata era appena all’inizio….e aveva gia’ cambiato le nostre vite.

2 commenti:

Francies Cullen ha detto...

Che emozione sentire le note di quel pianoforte, come se realmente fossi stata accanto a lui in quel momento....
Quante speranze...nascoste tra le pieghe di un foglio di carta sgualcito...una dedica...un sogno...tante parole disperate....
Baby ti voglio bene.

Baby Cullen ha detto...

anch'io tesoro.... tanto!!!!