sabato 12 marzo 2011

capitolo 13 Aspettando Natale

Non restava più molto tempo a Natale ed io non avevo ancora trovato qualcosa di adatto da regalare a Francies e Robert, non volevo regalargli una cosa banale, loro per me erano speciali quindi dovevo trovare qualcosa di veramente speciale per loro.
Il pomeriggio seguente andai a fare un giro a Portobello Road, adoravo girare tra le bancarelle degli antiquari, era il posto più adatto per a trovare un regalo originale, molte volte si scovavano delle cose che nei negozi non si sarebbero mai riuscite a trovare.
Girai avanti e indietro per la via ma non trovai niente che facesse al caso mio, stavo già per perdere le speranze e andarmene quando fui attratta da un piccolo banco colmo di libri antichi. Tra le vecchie copertine di carta usurate dal tempo una  rilegata in pelle attirò la mia attenzione, la presi tra le mani, e cominciai a sfogliare le vecchie pagine ingiallite e crepitanti sotto il tocco delle mie dita. 
Era un’antica edizione di Romeo e Giulietta risalente ai primi dell’ottocento, le pagine erano in fine pergamena con delle rappresentazioni in foglia d’oro... Francies adorava Shakespeare e Robert, essendo un attore, ero certa lo avrebbe apprezzato.
Era proprio quello che stavo cercando... Pagai il mio libro e tornai a casa tutta contenta.
nonostante non avessi fatto niente di particolare ero stanca e non mi sentivo molto bene, doveva essere la solita influenza che come tutti gli anni mieteva vittime durante il periodo natalizio, mi sdraiai sul divano, mi tirai sopra la  vecchia coperta ed accesi la tv, cercando di alleviare la sensazione di solitudine che provavo ogni volta che mi trovavo a casa da sola.
Fui svegliata nel cuore della notte dallo squillo del telefono... la televisione ancora accesa trasmetteva vecchi programmi in bianco e nero, mi tirai ancora intontita dal sonno... chi poteva chiamarmi a quell’ora della notte? Allarmata corsi a rispondere.
pronto?”
pronto Aurora..... sono Robert” disse una profonda voce maschile all'altro capo del telefono.
Robert?” lì per lì non riuscii a capire chi potesse essere, poi riconobbi la sua voce e mi allarmai ancora di più. “è successo qualcosa a Francies?”
No.. stai tranquilla... è di là che dorme come un angioletto!” 
“ma... allora... perché mi chiami a quest’ora?” 
“scusami... non mi ero accorto che fosse così tardi... ma ho dovuto aspettare che dormisse...” 
“continuo a non capire...”
ora ti spiego... ho bisogno del tuo aiuto, volevo regalare qualcosa di speciale al mio angelo per Natale, so che voi siete come sorelle, ti andrebbe di darmi una mano?”
tirai un sospiro di sollievo "certamente, hai già qualche idea?”
veramente sì” lo sentii sorridere all’altro capo del telefono. “domani mattina saresti libera?”
sì... per me va bene. Dove vuoi che ci vediamo? Solo una cosa, come farai a liberarti da tutti quei fotografi che ti assillano? Non vorrei che qualcuno ci vedesse e traesse delle conclusioni sbagliate, Francies è tutta la mia famiglia e non voglio che soffra, neanche per sbaglio, e soprattutto non per colpa mia!” gli risposi tutto d'un fiato prima che potesse interrompermi.
non devi preoccupati per questo, ti faccio venire a prendere a casa tua da mia sorella Lizzy... fammi pensare... verso le 10.30 può andare bene per te?”
benissimo... ci vediamo domani mattina... buonanotte!” “buonanotte e grazie.... scusami ancora per l’ora”
 Riagganciai la cornetta e tornai in salotto, non avevo nessuna voglia di andare a letto, era troppo grande per dormirci da sola...  mi sdraiai sul divano, abbassai il volume  e mi  riaddormentai cullata dalle voci provenienti dalla  tv.
Fui svegliata da un raggio di sole che mi puntava dritto negli occhi. Mi stiracchiai, ero tutta indolenzita e dolorante, guardai l’ora sul display del mio cellulare... le 10... le 10? avevo appuntamento con Robert di lì a mezz’ora, volai di corsa sotto il getto della doccia, mi infilai un paio di Jeans scoloriti che pescai nel primo cassetto dell’armadio e un vecchio maglione sformato, non avevo tempo per mettermi in tiro, pensai a quante ragazze avendo un appuntamento con lui avrebbero passato la notte a prepararsi, ed io invece ci avevo impiegato solo 10 minuti. Sorrisi a quel pensiero.
Alle 10.30 in punto sentii suonare il campanello, presi la borsa e uscii di casa, Lizzy mi aspettava in macchina e mi fece segno di salire.
Entrai in fretta nell’abitacolo, allacciai la cintura e strinsi la mano che mi porgeva Lizzy.
ciao, io sono Lizzy, la sorella di Rob, e tu devi essere Aurora, l’amica di Francies!”
ciao Lizzy, sono felice di conoscerti”
e così tu sei la migliore amica di Francies... raccontami qualcosa di lei, l’ho incontrata la sera della mia festa di fidanzamento ma non ho potuto parlarle molto, e poi il mio fratellino è così possessivo con lei... non la lascia mai un attimo da sola... forse ha paura che le racconti qualcosa di imbarazzante su di lui... non l’ho mai visto così innamorato, la tua amica l’ha proprio stregato” 
Mi travolse con un fiume di parole, non smise un attimo di parlare per tutta la durata del tragitto, mi fece mille domande senza lasciarmi il tempo di rispondere a nessuna di esse.
Arrivati fuori città si accostò sul ciglio della strada vicino ad un muro di cinta.
Rob ti aspetta all’interno...” mi disse indicandomi un grande cancello di ferro battuto poco più avanti. 
Scesi dalla macchina e mi avviai verso il punto che mi aveva indicato mentre lei ripartiva a tutto gas. Che ragazza strana!
Spinsi l’enorme cancellata, e mi trovai di fronte un vialetto circondato da siepi,  conduceva ad un edificio di pietra dalle enormi vetrate che si specchiava su una piscina di forma ellittica, era un paradiso quel posto!
che te ne sembra? Pensi che possa piacere al mio angelo?” la voce di Robert mi prese alla sprovvista e mi fece sobbalzare. “scusa se ti ho spaventata!”
Mi girai di scatto, lui era dietro di me appoggiato contro il muro con i capelli scompigliati dal vento, gli occhiali da sole e la sigaretta in bocca... era semplicemente bellissimo.

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