mercoledì 30 marzo 2011

capitolo 32 Un altro risveglio


Aurora

Percepii in lontananza la voce di Anuar... mi stava chiamando... ma per quanto tentassi di farlo, mi era impossibile rispondere, era come se fossi stata trasportata in un mondo parallelo dove potevo sentire quello che succedeva tutto attorno a me, ma il mondo non poteva sentirmi.
Le mie labbra erano arse da una gran sete che mi attanagliava la gola, mentre i brividi scuotevano tutto il mio corpo, ogni tanto avvertivo qualcosa di fresco sulle tempie dare sollievo alle fiamme che mi bruciavano dentro ma era una sensazione passeggera.
Ad un certo punto mi giunse il suono di una voce sconosciuta, stava parlando con Anuar, sembrava molto preoccupato, dopo poco sentii qualcuno avvicinarsi... mi tastò le tempie e l'addome,  mi infilò qualcosa di freddo  tra le labbra, poi una fitta nell'incavo del braccio...lo scorrere del liquido nelle vene... e ancora una volta più nulla. 
Non so per quanto tempo restai in quelle condizioni,  quando finalmente riuscii ad aprire gli occhi non capii subito dove mi trovassi lo sguardo ancora offuscato e la testa che continuava a girarmi non mi permetteva di vedere distintamente le cose. Provai a richiudere e poi riaprire le palpebre alcune volte, e finalmente riuscii a mettere a fuoco quello che mi circondava, e ne rimasi sconvolta. 
Non c'erano più le stelle sopra di me... non ero più nel deserto, una debole luce filtrava da una piccola finestra, lasciandomi intravedere il profilo di un lettino vuoto proprio accanto al mio, osservai le mie braccia abbandonate sulla coperta e scorsi un tubicino che si inerpicava sino a raggiungere la sacca contenente il liquido della flebo appesa ad un gancio vicino alla testata del letto... un ospedale!
Il mondo mi crollò addosso... lacrime amare mi scesero dagli occhi mentre cercavo di sollevarmi sul cuscino, ma qualcosa pesava sul mio ventre costringendomi a stare ferma in quella posizione... possibile che mi avessero legato al letto? non volevo rivivere la sofferenza di qualche mese prima.
Volevo assolutamente uscire da quel posto!
Allungai la mano più che potei cercando qualcosa a cui aggrapparmi per riuscire a sollevarmi e rimasi sorpresa quando coi polpastrelli sfiorai qualcosa di morbido e setoso, mi sforzai di alzarmi il più possibile per cercare di vedere che cosa fosse. Seduto su una sedia accanto al letto c'era qualcuno che addormentandosi aveva abbandonato la testa sul mio grembo... Anuar !
Era il suo peso a trattenermi inchiodata al letto. Continuai ad accarezzare le sue morbide chiome brune cercando di non turbare il suo sonno, chissà che bello spavento gli avevo fatto prendere! Dopo alcuni minuti si voltò verso di me ed aprì gli occhi, sembrò non rendersi conto di dove si trovasse, poi si alzò di scatto prese la mia mano intrecciandola tra le sue e la baciò dolcemente, nella penombra  mi parve di scorgere una lacrima rigargli il volto...
“Aurora... dimmi che non sto sognando!”
Mi disse mentre mi stringeva a se cercando di non smuovere i tubicini e ancora incredulo, mi baciò sulla fronte.
“Anuar... che mi è successo... il... il bambino...” chiesi con un filo di voce mentre il fiato  mi moriva in gola pronunciando quell'ultima frase.
Non avevo più pensato alla mia gravidanza fino a quel momento, era successo tutto così in fretta... prima il risveglio in quella stanza di ospedale che mi aveva fatto precipitare nel panico e poi la vista di Anuar,  l'avevo quasi dimenticato... volevo quel bambino con tutta me stessa, e il solo pensiero che gli fosse capitato qualcosa mi faceva impazzire.
"è stata l'acqua del pozzo che hai ingerito quando quel tipo ti ha spinto la testa sott'acqua, sei stata molto male avevi la febbre altissima.... deliravi..."
Non lo lascia finire, avevo bisogno di sapere che il bambino c'era ancora, che stava bene... non sarei  riuscita a sopportare anche quella perdita, già troppi dolori avevano sconvolto la mia vita.
"Ti prego, Anuar... dimmi... il bambino..." lo supplicai sull'orlo delle lacrime. 
"il bambino sembra che stia bene, anche se il dottore deve avere ancora alcuni risultati delle analisi che ti ha fatto...”
“... ho paura... e se gli fosse successo qualcosa?”
“shhh... calmati... non devi agitarti... sono sicuro che andrà tutto bene... però ora devi riposare o il dottore mi caccerà via”
Le sue labbra si posarono leggere sulle mie in un bacio dolcissimo, poi si sedette accanto a me sul lettino tenendomi stretta contro il suo petto, mi lasciai cullare dai battiti del suo cuore, restammo così... abbracciati in silenzio per lungo tempo, ogni tanto sentivo le sue labbra sfiorarmi la fronte leggere.
Nella penombra della stanza l'unico rumore era quello dei nostri respiri.
“Aurora... sei sveglia?” mi disse all'improvviso.
“Sì”
“ti devo chiedere una cosa..." sembrava quasi a disagio, lo guardai intensamente negli occhi  ed aspettai che si decidesse a parlare.
"chi è Francies? Nel delirio della febbre hai pronunciato moltissime volte quel nome” 
Sorrisi, al ricordo della mia più cara amica... quanto mi mancava Francies... erano secoli che non parlavo con lei, a parte qualche sporadica lettera che le avevo inviato, non le avevo fatto sapere più nulla. Doveva essere molto in pensiero, non eravamo mai state così tanto tempo senza sentirci.
“Francies è la mia più cara amica, anzi per me è una vera e propria sorella, mi è sempre stata vicina nei momenti bui della mia esistenza..."
"Come quando hai creduto che io ti avessi allontanata da me?"
"Sì... ma non solo, ci sono tante cose di me che non conosci ancora.."
 "Avresti voglia di parlarmene? voglio sapere ogni cosa di te!"
in quel momento sentimmo bussare alla porta, e  il dottore entrò nella stanza.
"buonasera... finalmente si è svegliata,lo sa che ci ha fatto prendere proprio un bello spavento... come si sente oggi?" mi chiese mentre prendeva il mio polso tra le sue mani e contava i miei battiti.
"un pò debole... dottore come sta il mio bambino?"
"stia tranquilla, ho appena ricevuto i risultati delle ultime analisi, fortunatamente il bambino sta bene, non ha riportato conseguenze, però d'ora in poi dovrà riguardarsi... basta girovagare nel deserto e dormire sotto le stelle... ok?" 
"Certamente... grazie dottore, per tutto quello che ha fatto per noi!" gli rispose Anuar stringendogli la mano.
"è stato un piacere esservi stato d'aiuto, ora vado, vi lascio un pò soli... tornerò a visitarla domani" 
"non la faccia stancare troppo, ha ancora qualche linea di febbre ed è  molto debole " disse rivolgendosi ad Anuar,  poi ci salutò e ci lasciò soli.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Bellissimo Baby... e la musica.... Amore allo stato puro!!!!!

dany ha detto...

Mi e' scappata anche una lacrima......... Bellissimo e con quella musica wow