sabato 5 marzo 2011

capitolo 5 Prima dell'alba

Non avrebbe avuto senso scappare, primo perché non ero abbastanza in forze per farlo, secondo avrei potuto avere maggiori possibilità restando ferma,  se fossi riuscita a rimanere completamente immobile quella creatura forse non si sarebbe accorta della mia presenza e non mi avrebbe fatto del male, in fondo era abbastanza lontano da me.
Che incosciente ero stata ad allontanarmi al buio! perchè non pensavo mai prima di agire? se avessi messo in funzione il cervello invece di seguire l'istinto come mio solito, ora sarei stata al sicuro nella tenda.
Stavo rimuginando tra me stessa cercando di farmi coraggio quando fui riportata alla realtà da un fruscio, qualcosa si stava avvicinando a me prendendomi alle spalle... il cuore iniziò a martellarmi nel petto come un uccellino in gabbia, non potevo restare lì ferma ad aspettare la mia fine, come avevo anche solo potuto pensarci, il mio istinto di sopravvivenza prevalse... mi alzai di scatto e cercai di correre verso la tenda, ma tutto sembrava remare contro di me... la punta di una babbuccia si impigliò in un lembo del lungo mantello ed io mi ritrovai a  volare verso terra. 
In quel momento pensai di essere spacciata, non avrei mai più rivisto il mio bel principe delle dune! Ma non riuscii a toccare terra, due braccia forti mi cinsero da dietro esattamente un secondo prima dell'impatto col terreno ed io lanciai un urlo disperato cercando di fuggire alla presa.
Ssh... calmati Aurora... sono io...” mi disse quella voce che mai sarei riuscita a dimenticare. “mi spiace di averti spaventata, non ti avevo vista qui al buio finché non sei balzata in piedi proprio di fronte a me, e poi ti ho vista cadere... ma che ci facevi  fuori nella notte?”
Mi voltai verso di lui,  ero combattuta dal desiderio di prenderlo a schiaffi per lo spavento che mi aveva fatto prendere,  ma mi bastò dare un occhiata al suo viso per  farmi cambiare idea,  lessi  una grande preoccupazione nel suo sguardo. 
quando sono entrato nella tenda e non ti ho vista stavo per impazzire.... non sai che è pericoloso allontanarsi da soli  da queste parti?” 
scusami Anuar, quando mi sono svegliata ho visto che non c’eri e ho pensato di venire fuori a cercarti, pensavo che fosse giorno, quando sono uscita dalla tenda ed ho visto che era ancora buio ho deciso di fare una passeggiata e di attendere il sorgere del sole,  poi ho visto due occhi gialli che mi scrutavano... mi sono spaventata a morte e, quando ho sentito i tuoi passi sulla sabbia... pensavo fosse un animale che voleva sbranarmi!” gli risposi stringendomi a lui.
"va tutto bene... l'importante è che sia riuscito a trovarti prima che ti potesse succedere qualcosa.. comunque gli occhi che hai visto erano quelli di un fenec, è una piccola volpe del deserto, non sono animali pericolosi, noi gli lasciamo spesso degli avanzi di cibo quando ci accampiamo, è per questo che si avvicinano al campo, ma ci sono anche serpenti e scorpioni da queste parti quindi ti prego di non uscire mai più da sola, specialmente di notte... promettimelo Aurora!!”
ok te lo prometto... e poi non potrei reggere ad un altro spavento simile!” L'importante era essere lì, al sicuro, stretta  tra le sue braccia!
Anche lui sembrò rilassarsi a quelle parole, ed uno splendido sorriso gli illuminò il volto mentre il sole sorgeva dietro le nostre spalle.
I primi raggi del nuovo giorno illuminarono la vallata tutto intorno a noi, in lontananza scorsi il profilo della tenda ancora celato nell'ombra, non pensavo di essermi allontanata così tanto.  Sulla cima di un’altura alla nostra destra mi parve di scorgere delle figure umane in controluce ma non potei verificarlo, Anuar improvvisamente mi sollevò tra le braccia e corse verso la tenda.


Arrivati nella camera mi adagiò sul grande letto a baldacchino, mi tolse le scarpe ed il mantello e poi si sedette di fianco a me, prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò, mi strinsi a lui con tutte le mie forze, non volevo che mi lasciasse sola un altra volta, lo desideravo con ogni fibra del mio corpo. 
Affondai le mani nei suoi capelli e lo trascinai giù sul letto con me,  sembrò sorpreso da quel mio comportamento così audace, mi guardò a lungo, poi  le sue labbra tornarono a posarsi sulle mie dischiudendole, mentre la sua lingua si allacciava alla mia esplorando ogni angolo della mia bocca... scesero  sul mio collo e poi nella scollatura tra i seni lasciando una scia di fuoco dove si posavano... 
Armeggiò con i lacci del corpetto  finché non riuscì a slacciarli lasciando liberi i seni che prese ad accarezzare e baciare facendomi gemere di piacere... poi scese verso i miei fianchi e le gambe sfilando i pochi indumenti che ancora mi coprivano mentre io facevo la stessa cosa con lui, assaporando con la lingua ogni singolo centimetro del suo corpo scultoreo. 
I nostri corpi ormai al culmine del piacere si congiunsero in un ritmo sempre più sfrenato lasciandoci completamente esausti ed appagati.
Quando mi svegliai, indolenzita ma felice mi voltai verso il lato opposto del grande letto, come ad accertarmi che non fosse stato solo un sogno, e lui era lì... vicino a me... bello come un Dio, il lenzuolo gli cingeva i fianchi lasciando scoperto il torace, allungai la mano per toccarlo ed in quel momento aprì gli occhi e mi sorrise, mi allungai verso di lui e gli posai un bacio sulle labbra. Lui aprì le braccia e mi attirò a se... in quel momento mi sentii in paradiso.

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