lunedì 14 marzo 2011

capitolo 18 La scoperta




Sentii bussare alla porta ma non avevo la forza di andare ad aprire, non appena tentai di alzarmi dal letto sul quale mi ero distesa a riposare, iniziai a sudare freddo, sentivo le gocce ghiacciate imperlarmi la fronte, la stanza ondeggiava, era già successo prima, forse avevo preso freddo.
Francies non ricevendo risposta da parte mia entrò nella stanza e si accorse subito che c’era qualcosa che non andava, cercai di spiegargli i miei sintomi e poi non so come tutto quello che avevo nel cuore uscì fuori come un fiume in piena, dovette pensare che fossi pazza.
La sua mano corse alla mia tempia, forse pensava che stessi delirando ma non era la febbre che mi faceva parlare così... era il mio cuore straziato, avevo cercato di nascondere a tutti, persino a me stessa la disperazione nella quale ero piombata dal ritorno dal mio viaggio, e forse debilitata da quel malore improvviso il muro che mi ero costruita attorno aveva ceduto.
Dovetti correre ancora una volta in bagno sopraffatta dai conati di vomito, erano secoli che non mi sentivo così male, Francies era con me e mi sorreggeva la testa, non potevo rovinarle la festa... dovevo cercare di riprendermi.
Francies mi chiese se desiderassi un caffè per tirami su, ma il solo pensiero mi fece rabbrividire, da un po’ di tempo non riuscivo a tollerare il profumo del caffè, glielo dissi e la vidi farsi pensierosa
Mi hai detto che dovevi fare una visita di controllo ….Aurora…tesoro…sei sicura di non essere in attesa di un figlio?”
Quelle parole parole ebbero l’effetto di uno shock dovetti dirigermi di corsa verso il letto, mi buttai letteralmente sulla sponda mentre sentii il sangue defluire dal mio corpo... iniziai a contare con le dita i giorni che erano passati dall’ultimo ciclo... tre mesi... “Anuar”
Mille emozioni inondarono il mio corpo... ed io lasciai che mi travolgessero.
Come avevo anche solo potuto pensare di aver sognato, lui era vero, come era vero il bambino che adesso sapevo di portare in grembo... istintivamente le mie braccia corsero ad abbracciare quel piccolo miracolo d’amore che stava crescendo dentro me.
Ero felice come non lo ero più stata da tanto tempo, ed allo stesso tempo spaventata per quello che avrei dovuto affrontare.
Mi lasciai abbracciare da Francies, avevo bisogno di lei come non mai in quel momento, e lei lo capì subito.
Tutti i pezzi avevano finalmente trovato il loro posto nel puzzle della mia vita... tranne uno... Anuar, e in qualche modo avrei dovuto trovarlo, chiedergli il perché di tutta la sofferenza che mi aveva fatto passare, volevo delle spiegazioni da lui, o forse no... volevo solo lui e nessun altro, aspettavo suo figlio e lo amavo con tutta me stessa.
Dissi a Francies che stavo meglio e che l’avrei raggiunta al piano di sotto, la festa stava per iniziare e lei avrebbe dovuto fare gli onori di casa, era raggiante, Rob le aveva chiesto di passare la vita con lui, io aspettavo un figlio dall’uomo che amavo, c’erano tutte le prerogative per una serata meravigliosa.
Corsi in bagno, mi rilassai sotto il getto caldo della doccia, continuavo a passarmi le mani sul ventre ancora incredula di quello che avevo appena scoperto, mentre lacrime di felicità mi bagnavano il viso.
Quando mezz’ora più tardi scesi la scala che portava al grande salone non ero più la stessa donna di poche ore prima.

Francies lasciò i suoi ospiti e mi venne incontro. “ti senti meglio tesoro?”
Le sorrisi “decisamente sì! Ma ho una gran fame! E se attaccassi il buffet?”
Si mise a ridere di gusto... “ora si che ti riconosco!” e mi abbracciò lasciando cadere nella mia mano un pacchettino dorato.
“questo è per te! E ricorda che nessun sogno è veramente solo un sogno... ora ne hai le prove!” e così dicendo mi sfiorò il ventre.
Aprii la piccola scatola dorata, adagiata su un cuscinetto di velluto rosso c’era una sottile catenina d’oro da cui pendeva un ciondolo formato da due cerchi che si intrecciavano sopra una pietra verde acqua, lo stesso colore degli occhi di Anuar, la presi tra le dita e scoprii che all’interno c’era un’iscrizione in rilievo
<lotta per i tuoi sogni... si realizzeranno> “grazie... sei la migliore amica che si possa desiderare e sono veramente felice per te e Robert... siete fatti l’uno per l’altra e il vostro amore si respira tutto intorno a voi... vi voglio bene!” le gettai le braccia al collo e le diedi un bacio sulla guancia.
Robert ci raggiunse in un attimo, mi strinse in un abbraccio “grazie Aurora, hai fatto un lavoro splendido, non potevo immaginare di meglio e quel pianoforte poi... è splendido!”.
hei voi due... devo essere gelosa?” disse Francies strizzandomi l’occhio... scoppiammo a ridere tutti e tre.
La serata fu veramente splendida, Robert e Francies erano al culmine della felicità, non si perdevano di vista neppure per un attimo, e quando pensavano che nessuno li stesse guardando si sfioravano, e si davano dei piccoli baci di nascosto. Ero proprio felice per loro, erano due anime affini. Se era vero che per ogni persona esiste la sua anima gemella le loro lo erano sicuramente.
Dopo cena Robert si avvicinò al pianoforte ed attaccò una dolce melodia mentre Francies con la sua voce calda lo accompagnava, anche in quello si completavano.
Quando tutti se ne furono andati salii la scala lasciandoli soli, avevo bisogno di riposare.
Quella notte non riuscii a prendere sonno tanto in fretta, continuavo a pensare alla scoperta di quel pomeriggio, le mie mani involontariamente non facevano che correre al ventre come ad accertarsi che il bimbo fosse ancora lì.
Dovevo decidere che fare della mia vita, ora che sapevo di non aver sognato, la mia prerogativa era quella di ritrovare Anuar.
Anuar” pronunciai il suo nome ad alta voce e mi sembrò che qualcosa si agitasse dentro me, sapevo che era solo una mia illusione, era troppo presto per sentirlo scalciare ma era una sensazione bellissima, un segno.
Sarei dovuta tornare lì dove tutto era iniziato e avrei dovuto farlo in fretta, fra un paio di mesi mi sarebbe stato impossibile andare a zonzo per il deserto, non potevo aspettare che il bambino fosse nato, dovevo partire al più presto.
Sarei partita subito dopo le vacanze natalizie, avevo giusto il tempo per fare tutti i controlli necessari e sistemare le mie cose.
Il lavoro non sarebbe stato un problema, avrei preso un’aspettativa, per il resto non avevo molto a cui pensare.
Finalmente mi addormentai e, per la prima volta da quando ero tornata, fu una notte serena e senza sogni.
Il mattino dopo fui svegliata da Francies che bussava alla porta della mia stanza.
“Aurora... ti senti bene?”
si.. tutto bene... entra pure” dissi stiracchiandomi.
sono le tre del pomeriggio... stai dormendo da più di dodici ore... pensavo ti fosse successo qualcosa... non è da te dormire sino a tardi!”
Le tre?” dissi tirandomi su di scatto... una piccola vertigine mi colse all’improvviso.
tesoro? Non è il caso che ti ricordi che aspetti un bambino vero? Non dovresti alzarti tanto in fretta... non vorrei trovarti distesa sul pavimento” mi disse sorridendo.
scusa Fra... per un momento non ci ho pensato!”
“cerca di ricordarlo... ti prego... non farmi stare in pensiero! Hai voglia di alzarti e venire a fare colazione con me e Rob?”
“mi vesto e arrivo subito... ma ti prego tieni lontano dal mio naso il caffè” dissi ridendo.

3 commenti:

Andrè ha detto...

troverà Aurora il suo Anuar?

dany ha detto...

bellissima storia .....già detto ma lo ripeto!!!!! ed ora inizierà le ricerche bella?
danybor

Francies Cullen ha detto...

Che gioia rileggere tutto d'un fiato la "nostra storia"..ahahah....meravigliosa.IL mio Rob...anime affini...ci completiamo ...aaahhh..fosse vero