Aurora
Non pensavo che quella giornata sarebbe stata così importante per il mio futuro, ancora stentavo a credere a quello che era successo, era tutto troppo bello e perfetto per essere reale, ma mi bastava abbassare lo sguardo e l'anello era lì, a circondare il mio anulare.. un'eterna promessa di felicità... splendido ed unico nel suo genere come unico era il nostro amore...
Passammo il resto della giornata nel tempio di Medinet Habu, passeggiando stretti uno all'altro tra le rovine... le colonne, vecchie di millenni, raccontavano la grandezza di un popolo all'avanguardia sui tempi, ma che ormai non esisteva più... chissà come doveva essere quel posto al tempo in cui venne eretto se dopo migliaia di anni continuava a mantenere la sua maestosità... se chiudevo gli occhi potevo immaginare di essere tornata in dietro nel tempo, una regina d'Egitto che passeggiava nel suo palazzo al braccio del Faraone.
Paziente Anuar mi raccontò la storia dei suoi antenati ed io ascoltavo rapita le sue parole, guardandolo potevo scorgere il faraone che era in lui. Mi sembrò di scorgere un'ombra farsi largo nei suoi occhi mentre mi raccontava le gesta di Ramses III, sembrava preoccupato per qualcosa, ma forse era solo il mio naturale pessimismo a farmi vedere cose che in realtà non esistevano.
Avevo imparato sin troppo bene nella mia vita passata che quando le cose andavano bene il destino ci metteva lo zampino e rovinava tutto ed ora avevo paura... paura di essere troppo felice... di perdere quell'uomo meraviglioso che la vita aveva posto al mio fianco.
Lui mi amava, mi aveva appena chiesto di sposarlo, e tra un paio di mesi sarebbe nato il nostro bambino, quello era un giorno felice.. Scrollai la testa cercando di scacciare i brutti pensieri che vi albergavano e gli sorrisi.
“che c'è? Ti sto annoiando vero?”
“assolutamente no... adoro sentirti raccontare la storia di questa splendida civiltà”
“veramente sembrava che stessi vagando miglia e miglia lontana da qui!”
“è tutta colpa tua... come puoi pensare che riesca a stare attenta dopo quello che è successo questa mattina? Sto ancora vagando tra le nuvole.. continuo a guardare e riguardare questo splendido anello ed ancora non so capacitarmi che sia successo veramente”
abbassò il viso verso il mio, gli occhi brillavano come due smeraldi mentre si fissavano dentro i miei incatenandoli al suo sguardo.
“ti amo Aurora... ti voglio sposare... voglio passare tutta la mia vita con te, te lo ripeterò ogni giorno se necessario... ci credi adesso?”
“s..sì” balbettai incapace di dire altro di fronte a quello sguardo che mi penetrava fin dentro l'anima. Poi le sue labbra morbide, coperte da una leggera peluria che mi solleticava le guance, si posarono sulle mie ed io mi lasciai andare perdendomi nella sua bocca.
Quando il sole iniziò a scendere alle nostre spalle scorgemmo la mongolfiera del vecchio Tamer che come promesso veniva a riprenderci.
Per un momento venni riassalita dalla paura di volare, ma poi mi rilassai cercando di assaporare il meglio da quell'esperienza meravigliosa.
Abbracciata ad Anuar mi lasciai cullare dal dondolio della cesta e totalmente in pace con me stessa e con il mondo mi lasciai trasportare in quell'universo fatato che sembrava fosse stato disegnato appositamente per noi due.
Le montagne e il fiume sembravano prendere fuoco sotto di noi illuminati dagli ultimi raggi del sole morente mentre nella volta celeste le prime stelle cominciavano a fare capolino.
Nessuno di noi due pronunciò una parola, troppo presi dalle emozioni, solo i nostri corpi, incapaci di stare lontani l'uno dall'altra continuavano a cercarsi.
Tamer non ci riportò ai colossi di Memnone, ma ci fece discendere proprio di fronte al cancello d'ingresso della nostra casa.
“grazie Tamer della tua disponibilità, è stata una giornata indimenticabile”
“grazie a voi ragazzi... al giorno d'oggi è così raro vedere due giovani che si amano come voi, vi auguro tanta felicità”
“inshallah!” rispose Anuar salutando il vecchio.
Ci incamminammo lungo il vialetto che portava all'ingresso della casa, il sole era ormai tramontato e le lucciole col loro fiocco bagliore illuminavano il nostro cammino.
“Sei stanca amore mio?”
“un pochino...”
“forse abbiamo un po' esagerato oggi”
“ne è valsa la pena... è stata la giornata più bella della mia vita”
Mi sentii sollevare da terra e mi ritrovai sospesa tra le sue braccia.
“non sono così stanca Anuar... posso benissimo camminare da sola”
“lo so... ma siamo davanti al portone di casa e se non sbaglio la tradizione vuole che ti porti in braccio oltre la soglia!”
“... quello è dopo il matrimonio!”
“e allora vorrà dire che ci inventeremo una nuova tradizione”
Aprì il portone ed entrò richiudendo la porta alle nostre spalle.
“ora puoi mettermi giù”
“ma come... ti ho appena chiesto di diventare mia moglie e già non ne vuoi più sapere di me? Sappi che non ho alcuna intenzione di metterti a terra quindi rassegnati”
si mise a correre verso le scale e arrivato in camera mi adagiò dolcemente sul letto... si avvicinò per baciarmi ma fui più veloce di lui e lo trascinai giù con me lo baciai con trasporto accarezzando dolcemente i suoi capelli.. giocammo per un po' rotolandoci sul letto come due bambini felici.
“devo fare una cosa... aspettami qui”
“dove vai? Che cosa hai intenzione di fare?”
“fra poco lo saprai”
quando ritornò aveva uno strano sguardo.
“vieni con me!”
lo seguii senza discutere, mano nella mano percorremmo il lungo corridoio sino ad arrivare all'ultima stanza. Quando aprì la porta una scia di profumo ci investì.
Sul pavimento del bagno era incastonata una grande vasca idromassaggio in cui erano stati sparsi oli profumati e tutto intorno era disseminato di candele colorate che infondevano un'atmosfera rilassante.
“che ne dici di un bel bagno rilassante per togliere la stanchezza?”
“Wow... dico che è un'idea meravigliosa... ma solo se lo fai anche tu”
“come desidera mia signora!”
iniziammo a spogliarci.. lui fu più veloce di me e si immerse nell'acqua immediatamente mentre io temporeggiavo mi vergognavo un po' a mostrarmi nuda davanti a lui, nelle ultime settimane la pancia stava aumentando a dismisura... se avesse continuato a crescere a quel ritmo sarei diventata una balena nel giro di poco tempo.
“allora che stai aspettando? Devo venire a prenderti?”
“arrivo subito!”
tolsi anche gli ultimi indumenti e mi immersi nell'acqua calda provando immediatamente sollievo. Allungò la mano aiutandomi a sedere accanto a lui, appoggiai la testa sul suo petto mentre le sue mani presero a massaggiarmi la schiena con gesti sapienti infondendomi una sensazione di benessere in tutto il corpo.