sabato 23 luglio 2011

Capitolo 62

Francies

Robert era partito quella mattina per l'ultima tappa della premiere di “Water for elephants” a Sydney, ed io, rimasta sola nella grande casa alle porte di Londra stavo ripensando a quanto la mia vita fosse cambiata in quegli ultimi mesi. Avevo passato le ultime due settimane fra alberghi sempre diversi, valigie ed aerei su e giù per l'Europa seguendo Rob nel suo viaggio di presentazione del film.
Ero stanchissima... questi ritmi non facevano parte del mio modo di vivere... non avevo mai amato le serate mondane, avevo sempre rifiutato di mostrarmi alle inaugurazioni ed ai grandi eventi che avevano segnato, nel bene o nel male, l'arco della mia vita, e percepivo che, anche Robert, nonostante amasse il suo lavoro, odiava stare sotto i riflettori, ma purtroppo quello era il prezzo da pagare per continuare nella sua professione ed io, piano piano, mi stavo abituando, per amor suo, a convivere con questa parte della sua vita.
Avrei voluto seguirlo sino in Australia, ma lui aveva insistito perché, almeno questa volta, rimanessi a casa, in fondo sarebbe stato via solo pochi giorni ed il viaggio era veramente estenuante, anche lui era stanchissimo, quando lo guardavo potevo scorgere quelle sottili mezzelune scure che da alcuni giorni contornavano i suoi splendidi occhi verdi.. per fortuna quella sarebbe stata l'ultima tappa, poi finalmente avremmo avuto un po di tempo per noi... era partito solo da poche ore ma già percepivo la sua assenza, quando non era vicino a me sentivo un grande vuoto, e tutto questo mi spaventava.
Prima di andare a rilassarmi sotto il getto caldo della doccia tirai fuori il cellulare dalla borsetta, lo accesi, e come ogni giorno, controllai se Aurora mi avesse chiamata.
Durante i primi mesi dal giorno della sua partenza ero stata molto in pensiero per lei, saperla da sola nel posto più desolato della terra e per di più nelle sue condizioni mi aveva tenuto in uno stato di ansia costante, ma sapevo quanto quel viaggio rappresentasse per lei e per il suo futuro, mi bastava ripensare allo stato di depressione in cui era vissuta nei suoi ultimi mesi a Londra per convincermi che quello che stava facendo era giusto.
Per fortuna, dopo tanto peregrinare tra le sabbie del deserto, aveva finalmente trovato il suo Anuar e dopo alcuni momenti in cui aveva rischiato veramente molto, ultimamente sembrava aver raggiunto quella felicità e tranquillità che aveva cercato per tutto l'arco della sua vitai, ed io mi ero tranquillizzata. Da quando si era trasferita a Luxor ci sentivamo abbastanza spesso, ma erano passate un paio di settimane da quando l'avevo sentita l'ultima volta e nonostante avessi provato più volte a chiamarla, ogni volta mi rispondeva la segreteria telefonica e lei non mi aveva più richiamata... la cosa stava iniziando a preoccuparmi, non era da lei comportarsi così... composi il numero del suo cellulare, che ormai conoscevo a memoria, ma ancora una volta la voce metallica della segreteria mi annunciò che il telefono non era raggiungibile.
E se le fosse successo qualcosa? Se almeno ci fosse stato Robert lì con me... ed invece ero completamente sola in quell'enorme casa, dove tutto mi ricordava di loro... Robert non c'era... Aurora non c'era ed io mi sentivo sola.
Non appena posai il cellulare sul tavolo lo schermo si illuminò e le note della suoneria  mi avvisarono dell'arrivo di un messaggio esplodendo nel silenzio della stanza... afferrai l'apparecchio pensando in una risposta di Aurora e mi sorpresi a leggere il nome di zio Arcibald sullo schermo... strano... difficilmente sentivo zio Archie, di solito ero io a chiamarlo... che poteva essere successo? 
Lessi il messaggio con il cuore in gola.. “RICHIAMAMI”
Il messaggio era vecchio di quasi una settimana, non riuscivo a capire come poteva essere possibile, eppure avevo controllato il telefono ogni singolo giorno.
Composi il numero e restai in attesa... all'altro capo il telefono squillava a vuoto, stavo quasi per mettere giù la chiamata quando finalmente sentii la voce allegra di zio Arcibald in lontananza.
pronto?”
pronto... zio Archie? Va tutto bene?” risposi con un filo di voce.
ciao Francies... si certo!.. e tu come stai?”
bene grazie, ma dove sei? Ti sento lontanissimo”
sono in Egitto... sto facendo alcune ricerche per un mio libro qui al Cairo...”
sei in Egitto?”
si cara..”
zio sei sicuro che vada tutto bene? Ho ricevuto un tuo strano messaggio, è datato una settimana fa, ma mi è arrivato solo oggi...”
Ah! Certo... il messaggio... scusami se ti ho fatto preoccupare, ma mi è successa una cosa curiosa, e volevo parlartene... hai tempo?”
certo zio Archie... per te ho sempre tempo”
ti ricordi che alcuni mesi fa sei venuta a trovarmi assieme ad una tua amica per sapere il significato di un certo simbolo...”
sì certo... Aurora, stavo giusto pensando a lei pochi minuti fa..”
non l'hai vista ultimamente?”
non vedo come potrei visto che si trova a Luxor in questo momento... ma perché mi chiedi di lei?”
speravo di sbagliarmi, ma ora dalle tue parole...”
Che c'è zio Archie? Così mi fai preoccupare”
... circa dieci giorni fa ho fatto un viaggio in aereo da Luxor al Cairo con una ragazza che aspettava un bambino, era molto triste... mi sembrava un viso conosciuto, ma lì per lì non riuscivo a ricordare chi potesse essere, ho lasciato perdere finché qualche giorno dopo mi è capitato di tradurre un papiro ed ho trovato il simbolo di cui mi aveva chiesto tanto tempo fa e così ho associato le due cose”
Zio sei sicuro che fosse lei? Era da sola?”
Sì.. era completamente sola, non sono sicuro al cento per cento che fosse proprio lei, era più abbronzata di quando l'ho vista a casa mia, e poi il pancione... ma quegli occhi... ricordo che mi avevano colpito quando l'avevo conosciuta per la loro profondità e dolcezza... e ti giuro che sembravano proprio i suoi”
ti ha detto qualcosa?” Le parole dello zio Archie non fecero che confermare quel sospetto che da qualche giorno nutrivo dentro di me, sapevo che lo zio aveva una memoria visiva fuori dal comune e difficilmente dimenticava il volto di una persona, quindi se pensava che la ragazza con cui aveva viaggiato fosse Aurora, molto difficilmente poteva trattarsi di qualcun altro.
mi è quasi caduta tra le braccia quando è uscita dal bagno, le ho chiesto da quanto tempo non mangiasse e lei mi disse di aver dimenticato di cenare ma secondo me non aveva messo niente sotto i denti da chissà quanto... ho parlato con lei delle bellezze dell'Egitto per quasi tutto il viaggio tentando di distrarla dai suoi pensieri, sembrava veramente distrutta, nonostante i miei tentativi, ogni tanto scorgevo una lacrima affacciarsi sui suoi occhi... mi disse che stava tornando a Londra...”
grazie zio Archie... penso che forse potresti aver ragione... sono due settimane che non la sento e sto iniziando a preoccupami, ma perché non mi ha chiamata se è tornata qui a Londra?”
non so che dirti... se era veramente lei stalle vicino... ha assolutamente bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei...”
grazie ancora zio Archie, proverò a contattarla e ti farò sapere”
grazie... spero tanto che tutto vada per il meglio... mi piace quella ragazza!”
La telefonata di zio Arcibald non aveva fatto che accentuare la mia ansia nei confronti del destino di Aurora, se era veramente lei la ragazza che aveva incontrato su quell'aereo perché non mi aveva avvertita che stava tornando a casa?
Appena riagganciato il telefono composi il numero di casa di Aurora, dovevo assolutamente accertarmi delle sue condizioni, ora più che mai... era libero, lo lasciai squillare per alcuni minuti ma nessuno rispose alla mia chiamata. Non c'era più tempo da perdere, sarei andata a casa sua a controllare di persona.
Il tragitto in macchina mi sembrò più lungo del solito, una strana agitazione mi spingeva a correre oltre il limite di velocità consentito... che cosa poteva essere successo in quelle due ultime settimane? Era così felice l'ultima volta in cui l'avevo sentita!
Arrivai di fronte al portone di Aurora quasi senza accorgermene, scesi dalla macchina, dall'esterno la casa sembrava esattamente come l'avevo lasciata l'ultima volta in cui ero stata lì a controllare, magari zio Archie si era sbagliato... non era Aurora la ragazza con cui aveva fatto il viaggio in aereo.

Per togliermi ogni dubbio decisi di dare un'occhiata anche all'interno... girai la chiave nella toppa ed entrai, le scale erano impolverate ed i mobili ancora coperti con le lenzuola esattamente come li avevo lasciati dopo la sua partenza, stavo per tornare sui miei passi quando uno strano odore attirò la mia attenzione, andai verso la cucina... una serie di piatti sporchi, impilati pericolosamente faceva capolino dal lavello, briciole di pane erano sparse su tutto il pavimento e sulla piccola isola accanto ai fornelli, mentre un odore nauseante proveniva dal bidone della spazzatura.
Girovagai per la casa in cerca di Aurora, con il cuore in gola per la paura che le fosse successo qualcosa, la trovai in sala, sdraiata sul divano... avvolta nel vecchio plaid che per lei era come la coperta di Linus, mi avvicinai a lei, le mani scosse da un tremito incontrollato, non si muoveva, con il cuore che batteva come un uccellino impazzito le tastai il polso che fuoriusciva dal lembo della coperta, il suo cuore batteva lento e regolare sotto la pressione delle mie dita... stava solamente dormendo.
 Quando avevo visto le condizioni in cui versava la casa avevo immaginato il peggio... tirai un sospiro di sollievo, mi buttai sulla poltrona vicino a lei completamente esausta e lasciai sfogare le lacrime che sentivo pungermi dietro le ciglia, al suo risveglio mi avrebbe dovuto dare delle spiegazioni.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciaoooo...ho letto tutti i cap del tuo racconto,bello veramente bello,scrivi molto bene,e la storia è cosi coinvolgente ti seguro,spero che tu continui perchè mi fai sognare,maria50.

Anonimo ha detto...

Mi piace .... quei pochi cambiamenti hanno reso il tutto molto più scorrevole e coinvolgente... Brava!!

mery robert ha detto...

brava mi piace..come faranno a riconggiungersi??? ci penserà la nostra Francis? vedremo!!!