martedì 21 giugno 2011

Capitolo 53



Anuar



Chiudere la porta della grande casa dietro di me fu come ricevere una stilettata al cuore, non avrei voluto seguire Mustafa ma non avevo altra scelta, ero costretto a fare quello che ormai stavo rimandando da troppo tempo... dovevo assolutamente mettere le cose in chiaro con mio padre.

Negli ultimi mesi ero fissuto nell'illusione di poter vivere con Aurora una vita normale nella bella villa di Luxor e di poter dimenticare tutto quello che rappresentavo... in fondo che senso aveva ormai essere un faraone? Era solo un titolo, privo di ogni significato... il regno dei grandi faraoni era crollato migliaia di anni prima, solo i vecchi nostalgici della mia tribù, come mio padre, credevano che quel titolo valesse ancora qualcosa.
 Come poteva un segreto di migliaia di anni prima essere così importante da distruggere la vita di una persona? Eppure era proprio quello che stava succedendo a me... quel segreto aveva sempre rappresentato un ostacolo per me a vivere una vita normale.
Prima di me, aveva rovinato la vita di mia madre, che si era vista portare via, da donne astute ed assetate di potere, l'amore di mio padre solo in nome della successione. Se non fosse stato per la mia nascita sarebbe stata sicuramente ripudiata, e nonostante fosse riuscita a dargli il tanto sospirato erede, i loro rapporti si erano tanto raffreddati da indurli a vivere separati... si facevano ancora vedere insieme solo nelle grandi occasioni, altrimenti mia madre conduceva una vita solitaria rinchiusa in un'ala del grande palazzo.

Le tombe dei faraoni erano state tutte scoperte e tutte le meraviglie che contenevano erano distribuite nei vari musei di tutto il mondo.. solo la mummia di un faraone non era ancora stata trovata, e solo mio padre sapeva dove la sua tomba si trovasse... unico custode di un segreto di 5000 anni, che sarebbe passato a me con la sua morte... ma io non lo volevo, non avevo mai voluto tutto questo, pretendevo di vivere la mia vita liberamente con la persona che il destino aveva deciso di mettere al mio fianco e non con quella designata da un accordo tra i grandi di palazzo.

Quando mi sarei trovato di fronte a mio padre gli avrei detto tutto questo e poi sarei tornato sui miei passi alla ricerca dell'unica donna che avessi mai voluto al mio fianco.

Avrei lasciato la successione del regno a mio fratello così Aisha sarebbe stata contenta finalmente... ed io avrei riavuto la mia vita... mi sarei cercato un lavoro, non aveva importanza dove o cosa avrei fatto, l'importante era che Aurora fosse al mio fianco perché lei era il mio sole, il faro nella tempesta... l'unica ragione per cui valesse veramente la pena vivere... il solo pensiero di averla persa per sempre mi faceva sanguinare il cuore.


cosa darei per passare di nuovo

le mie dita tra i tuoi capelli,

per toccare le tue labbra,

per sentirti accanto a me...”

Mi bastava chiudere gli occhi per rivedere il suo sorriso, i suoi occhi color del cioccolato fuso che brillavano come due stelle nella notte... avevamo passato solo pochi momenti insieme, che cosa sono pochi mesi paragonati all'arco di una vita intera... ma era stato il tempo più bello che avessi mai vissuto... e il mio bambino... il nostro bambino... fra un paio di mesi sarebbe nato, chissà se se sarei riuscito ad assistere a quel piccolo miracolo.
Ricordai  la sensazione provata una mattina in cui appoggiando la mano sul ventre di Aurora l'avevo sentito muovere e scalciare... mio figlio... era così strano pronunciare quella parola... non avevo mai pensato a me come ad un padre, ma fin dal primo momento in cui avevo sfiorato quella piccola vita, mi era sembrata la cosa più naturale del mondo... avevo la felicità a portata di mano e me l'ero lasciata portar via.
Perché mi ero addormentato? Se fossi rimasto sveglio tutto questo non sarebbe successo... continuavo a maledire me stesso, avrei dovuto svegliarla subito, e portarla via da quella casa, sarei dovuto salire sul primo aereo in partenza ed avrei dovuto portarla lontana da Luxor... ma ormai era troppo tardi.

Seguivo Mustafa ed i suoi uomini come un automa... ogni fibra, ogni molecola del mio corpo era legata al ricordo di Aurora e del bambino. 
Passando lungo le strade assolate della città mi trovavo a fissare ogni donna che mi passava accanto cercando in ognuna i tratti singolari del suo viso ma nessuna era lei... nessuna aveva i suoi occhi, la sua dolcezza,  la timidezza che usciva fuori quando meno me lo aspettavo imporporandogli le guance... quel suo essere donna e bambina allo stesso tempo che mi aveva conquistato sin dal primo momento.
Ad ogni passo che mi avvicinava sempre più a casa nel mio cuore si faceva largo una debole e remota speranza di poter ritrovare Aurora a palazzo... la testa mi diceva che questo non sarebbe stato possibile ma il mio cuore non la ascoltava, cercavo di attaccarmi a quella debole speranza con tutto me stesso... avevo bisogno di credere che  non le fosse successo niente per trovare la forza di andare avanti 

Quando la città lasciò il posto alle calde sabbie del deserto quasi non me ne accorsi, preso com'ero a rimuginare nei miei pensieri.

Anuar... a che stai pensando?”

non lo so Karim... la mia mente è vuota, non riesco a pensare che a lei ed al nostro bambino... nel mio cuore sento che stanno bene, ma vorrei tanto averne la certezza... detesto dover seguire Mustafa proprio in questo momento...”

vedrai Anuar che li troveremo... mi dispiace di non essere riuscito a seminare gli uomini di tuo padre, se non ci avessero trovato ora saremo già sulle loro tracce!”

no Karim... la colpa è mia... non avrei dovuto prendere sottogamba il tuo avvertimento... e soprattutto non avrei dovuto addormentarmi”

smettila Anuar con questa storia... ormai quel che è stato è stato, non possiamo più fare niente per cambiare il passato ma possiamo ancora cambiare il futuro...”

lo so amico mio... è che non riesco a spiegarmi come possa essere stata rapita sotto il nostro naso senza che noi ci accorgessimo di nulla... come possono aver ridotto la camera in quel modo senza fare alcun rumore?”

è la stessa cosa che mi sto chiedendo io... stavo dormendo a poca distanza e non mi sono accorto di nulla... secondo me ci è sfuggito qualcosa di importante.”

bisognerà ritornare indietro per scoprire che cosa veramente è accaduto, e così perderemo altro tempo prezioso... se le fosse successo qualcosa non riuscirei mai a perdonarmelo ”

sono sicuro che riusciremo a trovarla... fatti forza amico mio... devi trovare dentro di te la forza di reagire”

Karim aveva ragione, non potevo continuare a piangere sul latte versato.

Attraverso il finestrino vedevo le dune scorrere veloci di fianco a noi, con la consapevolezza che ogni granello di quell'immenso mare di sabbia mi avrebbe portato sempre più lontano da lei.


...ed io ti amerò tesoro...

sempre...

e sarò lì per sempre e per un giorno

sempre...

sarò lì fin quando le stelle brilleranno,

finché il paradiso scoppierà

e le parole faranno rima

e so che quando morirò

tu sarai nella mia mente

e io ti amerò

sempre....

se mi chiedessi di piangere per te,

potrei farlo...

se mi chiedessi di morire per te,

vorrei farlo.

Dai uno sguardo al mio volto,

non c'è prezzo che non pagherei

per poterti dire queste parole.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello Baby!! e la musica ... romanticissime parole... e ora che succederà?