mercoledì 8 giugno 2011

capitolo 48


Aurora

Non riuscivo a comprendere che cosa stesse succedendo ad Anuar... negli ultimi tempi lo vedevo spesso assorto nei suoi pensieri e la notte lo sentivo rigirarsi per ore nel letto senza pace, finché esausto non si addormentava.
Sapevo che le sue intenzioni erano buone, che non voleva farmi preoccupare ma così facendo aumentava le mie ansie, volevo dividere con lui tutto, in fondo amarsi voleva dire anche questo.
Una notte, incapace di continuare a sopportare inerme quella situazione gli chiesi che cosa avesse.
non devi preoccuparti per me... sto bene... ho solo qualche pensiero”
me ne vuoi parlare?”
non ora... ora devi riposare... vieni qui”
Mi strinse forte a se, come se solo il contatto con il mio corpo potesse rendergli un po' di pace... mi faceva soffrire vederlo così, avrei voluto proteggerlo proprio come lui aveva sempre fatto con me, ma sapevo che era inutile insistere, quando sarebbe stato pronto mi avrebbe parlato lui stesso di quello che lo preoccupava, dovevo solo stargli vicino e cercare di aiutarlo nell'unico modo che mi era possibile... amandolo con tutta me stessa.
Dopo pochi minuti sentii i suoi nervi distendersi ed il suo respiro farsi pesante, finalmente si era abbandonato al sonno, mi accoccolai contro di lui e cullata dal calore del suo corpo mi addormentai.

Il mattino dopo fui svegliata dal bambino che si agitava come un pazzo dentro di me, non l'avevo mai sentito agitarsi così... se non avessi saputo che mancavano ancora due mesi al giorno previsto per il parto avrei pensato che sarebbe nato di lì a poco.
Lasciai dormire Anuar, sapevo che ne aveva bisogno, andai in cucina in cerca di qualcosa per fare colazione e poi mi diressi verso il grande giardino.
Era ancora molto presto, sulla magnolia centinaia di piccoli uccelli cinguettavano allegramente salutando l'arrivo del nuovo giorno mentre sul fiume i primi barcaioli spingevano le loro feluche da una riva all'altra portando il loro carico di lavoratori e di merci, era uno spettacolo meraviglioso... l'intera città si stava piano piano risvegliando di fronte ai miei occhi. Per un attimo mi parve di essere entrata a far parte di uno dei dipinti di David Roberts.

Mi sedetti sotto le fronde di uno dei grandi alberi che crescevano rigogliosi in quel giardino che assomigliava sempre di più ad un paradiso terrestre ed iniziai a massaggiarmi il ventre raccontando la mia avventura a quel bambino che non vedevo l'ora di poter stringere tra le braccia.

Non mi accorsi dell'arrivo di Anuar, se non quando mi posò un bacio sulla guancia cogliendomi di sorpresa.
buongiorno... non ti avevo sentito arrivare...”
Sembrava più sereno quella mattina, gli aveva fatto bene dormire sino a tardi, era ritornato ad essere il ragazzo di qualche giorno prima.
scusa, non era mia attenzione spaventarti... eri così bella mentre parlavi a nostro figlio che non volevo interromperti”
Hai sentito quello che stavo dicendo? Spero che tu non pensi che sia pazza...”
forse un po' lo sei... ma in fondo anch'io lo sono un po'!”
dammi la mano... voglio farti sentire una cosa”
Presi la sua mano e l'appoggiai sulla pancia dove il nostro piccolo stava tamburellando a tutto spiano, vidi i suoi occhi spalancarsi per la meraviglia, era la prima volta che scalciava così forte ed anche se aveva già sentito il bambino altre volte non era mai stato così... gli occhi gli brillavano di gioia, forse la consapevolezza che molto presto sarebbe diventato padre si stava facendo largo in lui.
e se non fosse un maschio?” forse era quello il motivo della sua preoccupazione, in fondo era arabo e nella sua società era molto importante avere come primo figlio un maschio.
sarebbe una femmina!” mi rispose sorridendo come se nulla fosse quasi prendendomi in giro.
smettila di giocare, dico seriamente... sai benissimo che cosa intendo... solo un figlio maschio ti assicura la successione al trono”
Aurora... a me non importa niente del trono, non ho scelto io di essere un Faraone, voglio solo che il bambino sia sano, il resto non ha importanza, che sia maschio o femmina non mi interessa, in entrambi i casi lo amerò con tutto me stesso esattamente come amo la sua splendida mamma..."
ma tuo padre che ne penserà?”
Mi posò un dito sulle labbra e mi strinse contro il suo petto proprio come aveva fatto la notte prima, solo che ancora una volta era lui a dover rassicurare me.
ssssssshhh... a mio padre penserò io... e poi non ha senso preoccuparci ora... stai tranquilla, andrà tutto bene... te lo prometto!”
Il caldo rifugio delle sue braccia aveva un effetto benefico su di me... ogni mia preoccupazione, ansia o paura veniva completamente cancellata quando sentivo le sue braccia cingermi.... era come se i nostri corpi fossero due calamite che si cercavano in continuazione, solo quando eravamo uno nelle braccia dell'altro eravamo felici. Anche il bambino sembrava essersi accorto di quell'armonia che regnava tra noi perché, così come erano iniziati, i suoi calci cessarono improvvisamente, il tocco di suo padre aveva avuto lo stesso effetto anche su di lui.
Mi misi a sorridere all'idea che già fosse capace di sentire quel profondo legame che ci teneva uniti.
che succede?”
tuo figlio si è addormentato... finalmente!”
sarà stato esausto con tutto quel correre... ed ora che ne diresti se mamma e papà si divertissero un po'?”
che avevi in mente?”
ora vedrai....” 
Mi sollevò tra le braccia e si diresse a grandi falcate verso un punto nascosto tra gli alberi, una specie di radura dove il sole riusciva a stento a filtrare, completamente nascosto da una fitta vegetazione verde e rigogliosa.
WOW... questo posto è meraviglioso!”
lo penso anch'io... ma soprattutto è nascosto dalla casa... qui nessuno ci può vedere!”
perché... che avevi in mente di fare?”
cara signora il dottor Anuar deve controllare che tutto vada bene... quindi dovrò farle una visita molto accurata... avanti si spogli!”
Attirai il suo viso verso di me e lo baciai mentre con le mani cercavo di sfilargli la camicia ed i pantaloni... appena fummo nudi mi prese tra le braccia, mi distese sul morbido tappeto d'erba e si coricò di fianco a me.
come sei bella!”
Come potevo non amarlo? Anche quando mi sentivo un mostro lui sapeva quali erano le parole giuste per riuscire a farmi sentire bellissima.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo ed estremamente romantico... le immagini spettacolari e la musica molto coinvolgente... adesso son curiosa di leggere il seguito.