Anuar
La sera aveva ceduto il passo alla notte che col suo manto di velluto nero punteggiato di migliaia di piccole stelle aveva ricoperto ogni cosa... mia madre, ancora non riuscivo a capacitarmi che in realtà non la fosse, se ne era andata silenziosamente così come era arrivata lasciandomi solo coi miei pensieri, privo di tutte le certezze... avevo perso la mia identità.
Solo seduto sul grande letto al buio ripensavo a quelle poche frasi che in un colpo avevano cancellato tutta la mia vita. Fuori, da quel mondo per me famigliare, da qualche parte esisteva una famiglia che neanche sapeva della mia esistenza... avevo due sorelle... un fratello... chissà se mi assomigliava, e poi c'era Aurora col nostro bambino, per un attimo il peso di quelle rivelazioni mi avevano fatto mettere da parte la preoccupazione per la loro sorte, ma ora, solo come non mai e senza più una speranza il loro ricordo si affacciava alla mia mente lasciandomi privo di forze mi sentivo un enorme guscio vuoto
Erano passate più di due settimane da quando l'avevo vista l'ultima volta, e né Aisha, né mia madre come avevo scoperto, non sapevano nulla sulla scomparsa di Aurora, era come se il suo corpo si fosse volatilizzato nella notte lasciandomi solo il dolce ricordo della nostra vita insieme. Come avrei fatto a ritrovarla ora che, sapevo, le mie piste erano risultate vane?
Non ricordo per quanto tempo stetti seduto su quel letto a meditare sulle mie disgrazie, ricordo solo che ad un certo punto gli occhi si fecero pesanti lasciando il passo al sonno, fu così che caddi tra le braccia di Morfeo, non fu però un sonno ristoratore, fu come se una nebbia fosse calata sui miei occhi ed io solo ed accecato vagavo senza una meta in cerca di me stesso. Quando finalmente gli starni sogni cessarono lasciandomi riposare in pace, qualcuno cominciò a scrollarmi le spalle violentemente, ma i miei occhi proprio non volevano saperne di aprirsi.
“lasciatemi in pace... voglio dormire” riuscii a biascicare, ma chiunque fosse proprio non voleva saperne di lasciarmi in pace.
“Anuar... svegliati... presto!”
Controvoglia feci uno sforzo e mi costrinsi ad aprire gli occhi, la stanza era ancora immersa nel buio della notte, ma girando il volto verso la finestra riuscii a vedere i primi bagliori all'orizzonte, segno che il sole stava per sorgere, continuai a vagare con lo sguardo per tutta la stanza in cerca dell'impudente che aveva osato svegliarmi, ma nel buio non riuscii a scorgere anima viva, pensai di aver sognato, stavo per girarmi dall'altra parte e tornare a dormire quando la voce di mia madre mi fece voltare di soprassalto.
“su Anuar, ti decidi a tirarti su... sono qui per aiutarti, ma non posso farlo se tu continui a dormire...”
“madre?”
“sì Anuar, sono io, non sai quanto mi fa piacere sentire che ancora mi chiami così anche se so perfettamente che è solo un riflesso incondizionato... adesso alzati... abbiamo da fare”
piano piano i miei occhi si stavano abituando alla tenebra che regnava nella stanza, e riuscii a scorgere un profilo scuro che si agitava camminando avanti e indietro.
“che state facendo?”
“non volevi uscire da questa stanza per andare a ritrovare la tua Aurora?”
“sì.. certo, ma non vedo come sia possibile!”
“ho organizzato tutto io... è il mio modo di chiederti perdono anche se ormai capisco che è troppo tardi per i pentimenti”
Non sapevo che dirle, vederla così mi strappava l'anima, ma non riuscivo a passare sopra a quello che mi aveva raccontato, forse un giorno sarei riuscito a perdonarla, ma non in quel momento, quindi feci finta di niente e sviai quell'argomento concentrandomi su quello che mi aveva appena proposto di fare.
“ma come farò a superare le guardie che stanno appostate fuori dalla porta? E se anche riuscissi a farcela con loro, non riuscirei mai ad uscire da palazzo, qui mi conoscono tutti”
“ieri sera ho fatto servire alle guardie qua fuori una cena speciale in cui accidentalmente ho versato qualche goccia di sonnifero, ora stanno dormendo come due bambini, ma questo non vuol dire che non dobbiamo stare in guardia, per questo non ho acceso la luce... in questo vassoio ho nascosto degli abiti da donna, prendi... infilali... dovrebbero essere della tua misura”
“ma...”
“niente ma... vuoi uscire da questa stanza sì o no? Non è stato facile trovare degli abiti che potessero andarti bene, non ci sono in giro molte donne così alte figlio mio, al massimo dovrai camminare chino... In questa borsa ci sono un paio di cambi d'abito di taglio occidentale e dei documenti con cui riuscirai a lasciare il paese senza difficoltà, li ho fatti fare tanto tempo fa, forse dentro di me sapevo che un giorno ti sarebbero serviti... nascondi la borsa sotto la veste, sembrerai una vecchia signora grassa... credi di potercela fare?”
“certo... spero solo che non mi veda nessuno... sai che risate si farebbe Karim se mi vedesse conciato così... diventerei lo zimbello della guarnigione” dissi cercando di sdrammatizzare la situazione.
Infilai la lunga galabia nera, non senza fatica, e poi con l'aiuto di mia madre mi coprii la testa ed il volto con uno chador dello stesso colore da cui si intravedevano solo gli occhi.
“fatti vedere...” disse mia madre spingendomi verso lo spiraglio di luce che filtrava dalla finestra. “abbiamo fatto un bel lavoro, ma dovrai stare attento e tenere la testa bassa, purtroppo i tuoi occhi verdi non possiamo nasconderli...”
“volete dirmi ora in che cosa consiste il vostro piano?”
“certamente... appena sarai uscito dalla stanza, vai verso le cucine e non appena le donne usciranno per andare al pozzo a prendere l'acqua tu unisciti a loro senza dare nell'occhio, nelle prime luci del mattino sarà più facile scambiarti per una di loro.... quando sarai fuori dalle mura, e ben nascosto agli occhi delle guardie dirigiti verso le rovine del vecchio tempio del sole, lì troverai ad aspettarti Karim con i cavalli...”
L'idea di farmi vedere da Karim conciato in quel modo mi metteva i brividi... chissà per quanto tempo avrebbe riso di me al ricordo di quella fuga, ma in fondo era l'unico su cui potessi contare e mia madre ne era perfettamente al corrente, per questo aveva scelto lui.
“e voi che farete?”
“resterò a palazzo ed insisterò per portarti io stessa il vassoio col cibo in modo che tu abbia tutto il tempo per svolgere le tue indagini su Aurora a Luxor... mancano solo pochi giorni al tuo compleanno e quindi dovrai agire in fretta, per quel giorno dovrai aver lasciato l'Egitto, perché quando tuo padre verrà a prenderti per il matrimonio scoprirà che tu non sei più qui ed allora impiegherà ogni suo mezzo per ritrovarti e piegarti al suo volere”
“ma se scoprirà che mi avete aiutato se la prenderà con voi”
“non mi importa Anuar... non ho paura di lui, non può farmi più male di quanto già non mi abbia fatto in tutti questi anni, ormai sono vecchia e non ho più niente da perdere... ma tu hai ancora tutta la vita davanti a te ed è giusto che tu la viva come vuoi”
“non gli dirai la verità... non gli dirai che in realtà non sono suo figlio?”
“no Anuar, la sua ira non avrebbe fine, ti cercherebbe sino in capo al mondo e ti farebbe pagare per un errore di cui non hai colpa, sai com'è fatto... va in Inghilterra Anuar, trova la tua vera famiglia e costruisciti una nuova vita lontano da questi luoghi desolati, e, se un giorno riuscirai a mettere da parte tutto il male che ti ho fatto, fammi avere tue notizie ed io ne gioirò perché saprò che tu ancora mi vuoi bene”
disse quelle ultime parole con le lacrime agli occhi, di slancio la strinsi tra le braccia e le baciai il volto rigato di lacrime...dentro di me sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che la vedevo.
“avrete sempre un posto speciale nel mio cuore...” andai verso la porta e senza voltarmi indietro mi incamminai nel corridoio, le guardie, proprio come aveva detto mia madre giacevano addormentate ai lati della porta, feci molta attenzione a non emettere alcun rumore che potesse destare il loro sonno e con passo felino le sorpassai diretto alle cucine.
3 commenti:
Eccoci eccoci che tutto si rimette in moto!!!! Vai Barbara, sono ansiosa di sapere cosa troverà il nostro Anuar fuori dalla progione!!!!!!!!
Attendo ansiosa il prossimo pezzo. L'amore di una madre è sempre il più forte ed ora ... CORRI A LONDRA ANUAR!!!!!
adesso nn solo deve trovare Aurora ma anke la sua famiglia ...buona fortuna Anuar.
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