venerdì 20 maggio 2011

capitolo 43

Anuar
Mi feci una rapida doccia per lavare via dai capelli il residuo della cioccolata che l'acqua della piscina non era riuscita a togliere del tutto e quando finalmente tornai nella stanza Aurora stava dormendo distesa di traverso sul letto con ancora addosso l'accappatoio, mi avvicinai lentamente a lei senza far rumore, non volevo svegliarla... le sfilai di dosso l'indumento ancora umido e poi mi distesi al suo fianco... avvertì la mia presenza e si rannicchiò contro di me... il corpo nudo era illuminato dai raggi della luna che filtravano attraverso le imposte aperte, era bellissima, sul viso un lieve rossore le imporporava le guance mentre le ciglia lunghissime celavano quegli occhi la cui profondità aveva toccato irrimediabilmente la mia anima.
 La strinsi tra le braccia ed affondai il viso tra i suoi capelli ancora umidi inspirando a fondo l'odore di gelsomino misto a quello del cloro della piscina... vederla dormire serena mi affascinava, ogni tanto il suo viso era illuminato da un leggero sorriso, e quando questo accadeva il mio cuore sembrava esplodermi nel petto. Rimasi a lungo a fissare rapito quella creatura che assomigliava sempre di più ad un angelo, finché il sonno non sopraggiunse a chiudere i miei occhi.
 La mattina dopo quando mi svegliai i primi raggi di sole stavano colorando di rosa la cima della montagna tebana, Aurora non si era mossa di un millimetro dalla sera prima, continuava a riposare tranquilla contro di me... pochi attimi ed il grido del muezzin giunse alle mie orecchie, Aurora si mosse nel sonno pronunciando il mio nome e subito dopo aprì gli occhi stiracchiandosi.

 buongiorno...”
 buongiorno tesoro mio... dormito bene?” mi chinai su di lei e posai un bacio sulle labbra.
 splendidamente... che ora è?”
 è ancora molto presto... che ne diresti di dormire ancora un po' mentre io vado a dare una sistemata al disastro che abbiamo lasciato ieri sera in piscina?”
 ma io...”
 So che vorresti venire con me... ma ti prego Aurora, devi pensare al bambino, riposa ancora un paio d'ore e poi ti prometto che passeremo una giornata indimenticabile” la baciai sulla sua fronte e poi mi allontanai a malincuore da lei... non sembrava molto convinta, ma non replicò, strinse per un attimo la mia mano tra le sue riluttante a lasciarmi andare, poi si illuminò in uno splendido sorriso tutto per me e obbediente si allungò sul letto stringendosi il mio cuscino contro il petto.
 tornerò prestissimo” le sussurrai varcando la porta che mi avrebbe diviso da lei, ma era già sprofondata nel sonno... sorrisi e mi avviai verso il giardino.
 La piscina era ridotta veramente male, sull'acqua galleggiava un miscuglio di frutta, cioccolato e vestiti sparpagliati qua e là, sembrava un enorme minestrone, presi un bastone e tirai a riva i vestiti ripulendo poi al meglio il resto con un piccolo retino, mentre ero così affaccendato un'idea mi balenò nella mente, quella casa doveva assolutamente essere mia... sarebbe stato il mio regalo di nozze per Aurora. 
C'era però  un ostacolo che ancora dovevo superare, anche se la cosa non mi allettava per niente sarei dovuto andare a parlare al più presto con mio padre... quando Karim fosse tornato dalle sue ricerche sarei partito lasciandola sotto la sua protezione, e avrei messo le cose in chiaro riguardo il mio matrimonio.
Di lì ad un paio di mesi sarebbe nato il bambino ed io volevo sposare Aurora il prima possibile... presa questa decisione mi sentii molto sollevato, e, nonostante fosse molto presto, telefonai ad Hamed, mi era venuta un'idea che avrebbe reso quel giorno speciale per noi due e avevo bisogno del suo aiuto per riuscire a realizzarla.
 pronto Hamed? Sono Anuar... buongiorno”
 buongiorno... che posso fare per te?”
 vorrei fare una sorpresa ad Aurora... vorrei portarla a fare un giro in mongolfiera... pensi che siamo ancora in tempo a prenotarne una per questa mattina?”
 provo a chiamare, solo che bisognerà partire molto presto, di solito decollano verso le 7.00 del mattino, pensi di riuscire a farcela per quell'ora?
 sono le 6.00... sveglio Aurora, facciamo colazione e siamo pronti, direi che possiamo farcela, al limite ci aspetteranno una decina di minuti.. puoi farmi sapere qualcosa al più presto?”
 ok telefono subito e poi ti richiamo!”
 Andai in cucina a preparare la colazione, ormai conoscevo bene i gusti di Aurora, quindi infilai un paio di brioche nel forno... qualche fetta di pane tostato e una bella spremuta di arance... stavo ancora finendo di preparare la colazione quando Hamed, velocissimo come sempre, dieci minuti dopo mi richiamò per dirmi che aveva prenotato la mongolfiera per le 7.30... lo ringraziai ancora per la sua disponibilità, disposi il tutto su un vassoio e mi diressi verso la camera.
 Aurora dormiva ancora abbracciata al cuscino, mi avvicinai e le baciai la fronte... sorrise e poi aprì gli occhi.. 
 buongiorno... hai fame? ho preparato la colazione, dobbiamo sbrigarci, tra poco verrà a prenderci Hamed””
 un pochino... mmmm che profumino di pane caldo!” poi mentre addentava un pezzo di brioche sembrò ricordarsi di quello che le avevo appena detto. “do...dove andiamo?”
 tra poco lo scoprirai... vado a preparare gli ultimi dettagli... mi raccomando metti qualcosa di comodo e prendi un maglioncino con te”
 Con tutto questo caldo?”
 per una volta fai come ti dico senza protestare... c'è una ragione, poi capirai” mi allontanai ridendo lasciandola perplessa,  la curiosità la stava divorando, ma sapevo che la sorpresa l'avrebbe ripagata dell'attesa.
 Per fortuna quando scese le scale vidi che aveva ascoltato i miei consigli e sulle spalle aveva legata una felpa che le sarebbe stata sicuramente utile durante il volo. 
 sei pronta?”
 spero di sì... ultimamente non so mai che cosa mi aspettarmi... muoio dalla voglia di sapere che cosa hai in serbo per me!”
 fra poco lo scoprirai, vieni, Hamed ci aspetta in macchina”
 Durante il tragitto tentò varie volte di prendere Hamed di sorpresa e farsi dire la meta del nostro viaggio ma lui fu irremovibile e non si fece sfuggire una sola parola, ogni tanto mi sorrideva attraverso lo specchietto aizzando ancora di più la curiosità di Aurora.
 Dopo 15 minuti finalmente giungemmo nella piana dove si stagliavano maestosi i colossi di Memnone e dietro di essi si scorgeva la forma del pallone aerostatico che ci stava aspettando.
 ecco siamo arrivati... ho pensato che dopo tutto il tempo passato sul sedile di quest'auto avessi bisogno di una visione più vasta del mio paese, cosa c'è di meglio che un bel volo per apprezzarne le bellezze?”
 Rimase letteralmente a bocca aperta quando scorse la sagoma del pallone dietro ad una delle statue.
 hey che è quella faccia? Non ti è piaciuta la mia sorpresa?”
 s...sì certo...”
 e allora che stiamo aspettando? Andiamo!”
 veramente io ho paura di volare... e se poi mi prende il panico quando siamo in volo?”
 non preoccuparti, ci sono io con te... e se proprio avrai paura lo farò immediatamente atterrare... su vieni, vedrai che sarà un'esperienza meravigliosa!”
 Ancora titubante afferrò la mia mano e ci dirigemmo verso il pallone.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi piace molto Anuar, un uomo molto romantico e pieno di sorprese.... continua è davvero una bella storia!